Un piano per sganciare l’Unione europea dalla dipendenza dalle forniture di gas russo prima del 2030. La Commissione europea ha presentato l’attesa comunicazione RePower EU, che include diversificazione delle forniture di gas con maggiori importazioni di Gnl (per 50 miliardi di metri cubi) e gasdotti da fornitori non russi (10 miliardi di metri cubi), aumento dei volumi di produzione e importazioni di biometano e idrogeno rinnovabile e misure per l’efficienza energetica e l’interconnessione.
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«Dobbiamo diventare indipendenti dal petrolio, gas e carbone russi – ha detto la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen -. Dobbiamo agire per mitigare l’impatto dell’aumento dei prezzi dell’energia, diversificare il nostro approvvigionamento di gas per il prossimo inverno e accelerare la transizione all’energia pulita. Prima passiamo alle energie rinnovabili e all’idrogeno, prima saremo veramente indipendenti e padroni del nostro sistema energetico».
L’iniziativa dell’Ue giunge dopo due settimane di combattimenti in Ucraina, invasa dall’esercito russo il 24 febbraio dopo anni di tensioni tra i due paesi. Il conflitto ha provocato preoccupazioni sui mercati petroliferi e finanziari, contribuendo tra le altre cose a un forte aumento dei prezzi di alcune materie prime. Questa settimana il barile di petrolio ha sfiorato i 140 dollari, mentre la tonnellata di grano è salita a 435 euro, in aumento del 40%.
L’obiettivo principale nel pacchetto presentato dall’Ue è quello di eliminare la dipendenza dagli idrocarburi russi entro il 2030. Diversificando le forniture di gas, attraverso maggiori importazioni di gas liquefatto e una maggiore produzione di biometano e idrogeno rinnovabile; così come riducendo più velocemente l’uso di combustibili fossili nelle case, nell’industria e nel sistema energetico, aumentando l’efficienza energetica e l’uso di energie rinnovabili.
Secondo la Commissione europea, queste scelte potrebbero ridurre l’import dalla Russia per due terzi entro la fine dell’anno (pari a 155 miliardi di metri cubi nel 2021). Nel contempo, pur di evitare rischi di carenza di gas durante l’inverno, Bruxelles intende presentare entro aprile un testo legislativo che imporrà ai paesi membri di avere riserve sotterranee piene al 90% al 1° ottobre di ogni anno.
Infine, la Commissione europea intende utilizzare l’articolo 107 dei Trattati per consentire un uso più liberale delle regole sugli aiuti di Stato con l’obiettivo di aiutare le aziende più colpite dalla crisi, in particolare quelle che stanno facendo i conti con costi energetici elevati. L’Unione europea importa il 90% del suo consumo di gas, con la Russia che fornisce il 45% di queste importazioni. La stessa Russia pesa per il 25% delle importazioni di petrolio e il 45% delle importazioni di carbone.