La Svizzera è libera dalle restrizioni. Nella Confederazione già a partire dal primo aprile è stato cancellato anche l’obbligo di isolamento per i positivi e disattivata l’app di tracciamento «perché non più necessaria». Con la fine dello “stato particolare” legato all’emergenza Covid sono cadute le ultime misure di contenimento della pandemia. Non come avvenuto in Italia.
Per capire lo scollamento delle decisioni del governo italiano, che da due anni impattano sulla vita degli italiani, basta volgere lo sguardo oltre i confini e guardare alla vicina Svizzera: dal 1° aprile sono stati revocati l’obbligo di isolamento per le persone contagiate e l’obbligo della mascherina sui trasporti pubblici e nelle strutture sanitarie, gli ultimi provvedimenti legati alla “situazione particolare” Covid-19. La Svizzera ha inoltre deciso di disattivare temporaneamente l’app SwissCovid. Con la revoca dell’obbligo di isolamento vengono infatti a cadere le condizioni per una prosecuzione efficace del suo utilizzo.
«Grazie all’elevato tasso di immunizzazione della popolazione – scrive il Consiglio federale in una nota – nelle ultime settimane non si è registrato un significativo aumento dei pazienti Covid-19 ricoverati nei reparti di terapia intensiva, nonostante un nuovo temporaneo aumento dei contagi. È quindi poco probabile che nei prossimi mesi la salute pubblica corra gravi rischi». Confederazione e Cantoni hanno pianificato una fase di transizione, che durerà fino alla primavera del 2023, in cui resteranno necessari un alto livello di vigilanza e un’elevata capacità di reagire.
Ma sono cadute tutte le restrizioni. Il Green pass per accedere a negozi, ristoranti, istituzioni culturali, altre strutture aperte al pubblico e manifestazioni e la raccomandazione dello smart working erano già decaduti a fine febbraio. Dunque, la Svizzera è l’unico Paese che si può dire libero dalle restrizioni. Con il ritorno alla normalità, la maggior parte dei compiti in materia di gestione della pandemia torneranno ad essere in primo luogo di competenza dei Cantoni, come previsto dalla legge sulle epidemie.
In Italia invece il decreto legge numero 24 proroga, in alcuni casi fino al 31 dicembre 2022, le misure connesse all’emergenza, tra cui il Green pass e l’adempimento dell’obbligo vaccinale per talune categorie professionali, nonché l’introduzione di nuove e ulteriori sanzioni ad hoc per i soggetti inadempienti, quali il demansionamento e la sostituzione con soggetti vaccinati. L’obbligo del Super green pass rimane in vigore fino al prossimo 31 aprile per gli sport al chiuso e per i convegni, i centri culturali, le feste, le sale gioco, le discoteche, gli spettacoli e gli eventi al chiuso. Per quanto riguarda concorsi pubblici, corsi di formazione, colloqui in carcere, mense e catering, bar e ristoranti al chiuso sarà necessario il Green pass base, ma solo per gli italiani: i turisti stranieri potranno consumare all’interno dei locali senza dover mostrare nulla. Anche per i mezzi di trasporto pubblici a lunga percorrenza, fino al 30 aprile servirà il Green pass base, mentre il trasporto locale non sarà più necessario presentare il certificato verde. Allo stesso modo rimane l’obbligo vaccinale al personale sanitario fino al 31 dicembre 2022, pena la sospensione dal posto di lavoro. Per le altre categorie a cui il governo impone la vaccinazione, quindi ultracinquantenni, forze dell’ordine e insegnanti rimane l’obbligo fino al 15 giugno, ma il governo “concede” di accedere al lavoro anche con Green pass base ( che si ottiene con tampone negativo) fino al 30 aprile.