La storia politica italiana, specie quella più recente, insegna e dimostra che ad ogni giro di valzer ci sono esponenti anche molto in vista che restano fuori e chi, invece, dopo aver scontato il giro di riposo, rientra. Le prossime elezioni politiche stanno per riportare in orbita alcuni nomi della sinistra pre-Renziana, quelli che in particolare hanno sfidato Berlusconi in passato e ne sono poi usciti – politicamente parlando – con le “ossa rotte”, da Walter Veltroni a Francesco Rutelli. Quelli che sono stati rottamati da Renzi, accarezzano la tacita ambizione di rottamare stavolta loro l’ex premier. Nessuno tra Veltroni e Rutelli si candiderà, e nessuno dei due sta prendendo parte attivamente alle varie convention che precedono la fase cruciale della campagna elettorale. Eppure qualcosa si muove. Walter Veltroni è il nome che più di tutti gli altri (Prodi a parte) piace a Bersani e D’Alema per le trattative da imbastire dopo le elezioni con il Partito Democratico, quando volente o nolente ci sarà da riprendere il dialogo e quando soprattutto il listone di “Liberi e Uguali” proverà a stoppare l’inciucio del Nazareno bis tra Renzi e Berlusconi.
LA TENTAZIONE DI WALTER. In questo quadro politico, nel quale la sinistra guidata (sulla carta) da Pietro Grasso teme decisamente più un Governo Renzusconi che i grillini, Veltroni è una carta che i fuoriusciti vogliono giocarsi per il dopo voto, quando probabilmente Renzi ne uscirà in chiara e innegabile difficoltà e stando ai sondaggi il suo partito si posizionerà dietro i Cinque Stelle e alle spalle del centrodestra, che con la megacoalizione in fase di allestimento dovrebbe ottenere il platonico primo posto senza maggioranza assoluta. Veltroni si è da tempo distaccato dalla politica ma non disdegnerebbe un ritorno in grande stile, ci pensa, riflette e valuta gli scenari.
LE RIFLESSIONI DI RUTELLI. Francesco Rutelli è anche lui fuori dal giro della politica che conta già da un po’, lo si è visto in tv qualche giorno fa su La7 ma, a quanto sostengono fonti vicine a lui, mediterebbe un’ultima stagione da protagonista a Montecitorio. Ha già fatto sapere che lui a queste elezioni non sarà in lista ma lo scontro a distanza tra Renzi e Grasso lo seguirà con attenzione, ben sapendo che a marzo potrebbe determinarsi un rimescolamento dello scacchiere politico di centrosinistra. In fondo, se sono ancora protagonisti altri come Pier Ferdinando Casini, allora c’è speranza pure per l’ex sindaco di Roma.