Alzino ora la mano quelli che con sicumera adamantina pontificavano: “Questo è l’anno del Napoli, vedrete!”. Come spesso accade nel mondo dello sport, ad esprimere convinzioni granitiche si rischia di ritrovarsi, prima o poi, sulla graticola della critica mediatica. Nel calcio poi, è risaputo, il quadro generale cambia alla stessa velocità delle condizioni atmosferiche nel mese di marzo. A volte basta appena un paio di settimane per ribaltare le prospettive di un’intera stagione sportiva.
IL PUNTO SULLA SERIE A. La massima competizione calcistica del nostro Paese ha superato da quasi un mese il secondo dei tre giri di boa e si avvia prepotentemente al rush finale che ci consegnerà il nome della squadra campione d’Italia. Da più di due mesi a questa parte, la vittoria del campionato ha riguardato soltanto due squadre che hanno mantenuto ritmi forsennati, il Napoli di Sarri e la Juventus di Allegri. Due filosofie di gioco completamente opposte. Da un lato le preziose geometrie dell’allenatore partenopeo, da tre stagioni sulla panchina azzurra, che ha creato delle alchimie di gioco che mezza Europa gli invidia. Dall’altro il pragmatismo cinico e spietato di un Massimiliano Allegri che bada più alla sostanza che alla forma, in pieno stile italico. “Facile essere belli, il difficile è vincere”: si potrebbe riassumere con questa frase la visione del tecnico livornese. Bel gioco Vs pragmatismo, al momento, come da sei anni a questa parte, è il secondo principio a prevalere. La Juventus di quest’anno ha infatti dato più volte l’impressione di poter andare in crisi, di scricchiolare più degli altri anni, di non convincere fino in fondo. Eppure i bianconeri hanno tenuto la barra dritta e, per nulla sfibrati da mesi di inseguimento in classifica rispetto al Napoli, si sono ripresi alla grande in quest’ultima parte di campionato riuscendo, ad esempio, a mantenere inviolata la propria porta in 14 delle ultime 15 partite disputate. Al Napoli non sta bastando, per ora, lo stato di forma migliore della gestione Sarri, il Football Research Group ha addirittura incoronato il Napoli come squadra più in forma d’Europa, che gli ha consentito di limitare molto l’applicazione del turnover. Non sta bastando nemmeno una media punti pazzesca che in proiezione potrebbe portare il Napoli a superare quota 100. Più che il recente pareggio con i nerazzurri di Spalletti, a determinare il definitivo sorpasso bianconero ci ha pensato la partita casalinga persa rovinosamente contro una Roma che non stava certo attraversando il suo miglior momento, un passo falso che potrebbe essere decisivo in questa appassionante partita a scacchi con due soli giocatori.
LEGGI ANCHE: Perché ci manca tanto Bill Shankly la leggenda del Liverpool
CALENDARIO A CONFRONTO. 10 finali, secche, dure, dove non è possibile commettere ulteriori passi falsi. La fondamentale differenza tra Juve e Napoli è oggi rappresentata dalle partite di coppa. I bianconeri sono ancora in corsa per tutte le competizioni, con una finale di Coppa Italia da giocare il 9 maggio contro un agguerritissimo Milan, proprio a ridosso di Roma-Juventus del 13 maggio, ed una Champion’s League che vede la banda di Allegri ai quarti di finale. Sull’argomento coppe si vengono sempre a scontrare due opposte vedute. Da un lato chi ritiene che le coppe sottraggano energie importanti agli atleti nella lotta per i campionati, dall’altro chi pensa che le partite di coppa, soprattutto quelle vinte, possano dare ai giocatori un’energia morale suppletiva, uno stimolo in più. Quanto alla difficoltà dei due calendari, premesso che molto dipenderà dai momenti di forma delle avversarie che incontreranno Napoli e Juventus di settimana in settimana, sembrerebbe che i partenopei possano godere di un percorso meno dissestato. La Juventus è infatti attesa da ben 4 scontri diretti, due da giocare in casa, compreso il match scudetto col Napoli, e due da giocare in esterna, e da tante squadre in lotta per la salvezza come Spal, Crotone e Verona. Ancora una volta il timing sarà decisivo, anche il Napoli affronterà il Crotone, ad esempio, ma soltanto all’ultima giornata quando i giochi per la salvezza potrebbero già essere chiusi. I partenopei hanno soltanto due scontri diretti, entrambi fuori casa, Milan e Juve con in più le insidie in trasferta rappresentate da Fiorentina e Sampdoria. Impossibile sbilanciarsi ora su chi abbia davvero maggiori possibilità di portare a casa il titolo, a meno di non voler rischiare di essere esposti al pubblico ludibrio. Quel che è certo, è che la Juve ha ancora una volta dimostrato di sapersi sempre rialzare, specialmente nei momenti in cui si tende a darla per spacciata.