In attesa di conoscere il nome del premier, il Paese è ancora senza una guida “legittimata dal voto”. E se a due mesi e mezzo dalle elezioni politiche si tornasse alle urne il 76% degli italiani confermerebbe la scelta effettuata il 4 marzo scorso. Il 15% voterebbe in modo differente e il 9% dovrebbe pensarci. È quanto emerso da un sondaggio dell’istituto Demopolis che ha misurato il peso dei partiti ad oltre due mesi dal voto del 4 marzo. Le stime di voto “premiano” i due alleati di governo. In particolare, la Lega, che con il 23%, diverrebbe secondo partito, guadagnando oltre 5 punti, e il Movimento 5 Stelle che otterrebbe il 34% delle preferenze con un incremento dell’1,3%. Si indebolirebbero, con circa un punto in meno, il Pd sceso al 17,5% e, soprattutto, Forza Italia, in calo al 10%. Ma il 48% degli italiani risulta favorevole alla nascita del nuovo governo Lega-M5s.
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GOVERNO LEGA-M5S. Considerata la situazione di stallo in cui è precipitata l’Italia del Paese, gli elettori, in ampia maggioranza, vorrebbero che si giungesse al più presto alla nascita di un nuovo esecutivo. Trattative, veti e consultazioni hanno esasperato gli italiani che non chiedono altro che un nuovo governo subito senza passare da nuove elezioni. E nonostante le polemiche degli ultimi giorni che hanno accompagnato la stesura del “contratto” giallo-verde, il 48%, la maggioranza relativa degli italiani, si dichiara favorevole ad un governo Movimento 5 Stelle – Lega. Contrario il 39%.
LE PRIORITÀ PER IL PAESE. Sono molte le attese degli italiani cui dovrà far fronte il nuovo Governo. L’Istituto Demopolis, diretto da Pietro Vento, ha chiesto agli italiani di stilare la loro agenda: assolutamente prioritarie, per il 78%, sono le misure per la ripresa dell’economia italiana e dell’occupazione. Stabile, al secondo posto, il tema storico della necessaria riduzione della pressione fiscale per le famiglie e le imprese, segnalato da 7 cittadini su 10. Temi molto sensibili, per circa il 60% degli italiani interpellati da Demopolis, si confermano gli interventi per una maggiore sicurezza urbana, la gestione dell’immigrazione e l’efficienza della sanità pubblica. Indicazioni maggioritarie, infine, riguardano il contrasto agli sprechi della politica e la tutela dei risparmi familiari.
IL CONSENSO AI PARTITI. Interessante risulta l’evoluzione del consenso ai principali partiti: più mobile, come nelle sue caratteristiche, il voto al Movimento Cinque Stelle, che passa dal 32,7 % del 4 marzo al 35% del 4 aprile, scendendo al 31,5%, nei giorni del tentato accordo con il Pd per poi risalire al 34%. In calo dal 18,7% al 17,5% il Partito Democratico, che accusa ancora il colpo dell’ultimo risultato elettorale, ma anche le recenti incertezze. Ancora più significativo appare il trend Demopolis sul nuovo equilibrio in seno al centrodestra, con la Lega di Salvini che cresce dal 17,4% al 23%, con un flusso in ingresso proveniente soprattutto dal partito di Berlusconi. Forza Italia perde 4 punti. Se si tornasse oggi alle urne Fi perderebbe quasi un terzo dei consensi ottenuti poco più di due mesi addietro, con un consistente travaso di voti verso “l’alleato” Salvini. Nonostante alcune significative variazione nel peso delle liste resterebbe di fatto analoga la forza delle coalizioni: secondo il Barometro Politico Demopolis, il centrodestra otterrebbe nel suo complesso il 39%, il Movimento 5 Stelle il 34%. Di fatto, con i numeri attuali non ci sarebbe comunque una maggioranza di governo.