«Il nome che abbiamo fatto al presidente della Repubblica è quello di Giuseppe Conte che oltre ad essere un professionista di altissimo profilo è una persona che viene dalla periferia di questo Paese». Con queste parole Luigi Di Maio ha svelato ai giornalisti, fuori dal Quirinale, il nome fatto al presidente della Repubblica, Sergio Mattarella come prossimo premier. «È cresciuto a San Giovanni Rotondo, si è fatto da solo. Si è battuto non solo per un rigore dal punto di vista legale ma anche dal punto di vista morale. È uno tosto, lo conoscerete se il presidente riterrà di sciogliere la riserva su di lui». E, quasi a prevenire possibili critiche per la scelta di un nome che potrebbe sembrare troppo tecnico, precisa: «Sono molto orgoglioso di questo nome perché è la sintesi del movimento cinquestelle. Non vesserà il popolo italiano. Non è stato eletto? Era nella mia squadra, lo hanno votato 11 milioni di italiani».
IL GOVERNO È PRONTO. È stato un giorno decisivo per chiudere il cerchio sulla trattativa e dare vita al nuovo governo Lega-M5s. «Abbiamo consegnato a Mattarella il nostro destino e quello del Paese. Noi ci siamo, siamo pronti, vogliosi di far crescere l’economia del Paese. Il governo di cui vogliamo far parte vuole aumentare il lavoro – ha detto Matteo Salvini – Nessuno ha niente da temere, anzi. Ovviamente vogliamo un governo che metta l’interesse italiano al centro, prima gli italiani, rispettando tutti». Il leader della Lega ha poi concluso con una battuta: «Non è possibile che il 20 per cento degli italiani usi psicofarmaci, spesso per mancanza di speranza, fiducia, prospettive. Contiamo di lasciare ai nostri figli un Paese migliore, con un maggiore indice di sicurezza» Domani, molto probabilmente, sarà il giorno in cui Mattarella scioglierà la riserva e Giuseppe Conte riceverà l’incarico di presidente del Consiglio. In agenda è previsto, in mattinata, l’incontro di Mattarella con i presidenti di Camera e Senato, Fico e Casellati.
TOTOMINISTRI. Nei giorni scorsi, intanto, era stata stilata una lista di ipotetici ministri, nella quale Salvini e Di Maio figuravabo rispettivamente all’Interno e allo Sviluppo economico e Lavoro. Entrambi saranno quasi certamente vicepremier del futuro governo guidato dal giurista Giuseppe Conte. Agli Esteri è stato avanzato il nome di Giampiero Massolo, ambasciatore esperto anche di servizi segreti e da due anni presidente di Fincantieri. Mentre alla Difesa Di Maio punterebbe su Riccardo Fraccaro, deputato cinquestelle e questore anziano in prima linea contro i vitalizi. In pole position alla Cultura c’è Vincenzo Spadafora, già Garante dell’infanzia e adolescenza. Alla Giustizia i cinquestelle tifano per Alfonso Bonafede, ma è più probabile che la spunterà la leghista Giulia Bongiorno, avvocato penalista già eletta con An. La Lega punta anche al ministero delle Politiche agricole e propone Nicola Molteni.Un nodo non ancora risolto riguarderebbe il ministero dell’Economia. Il nome sul quale M5S e Lega avrebbero trovato una convergenza sarebbe quello dell’ex ministro del governo Ciampi, Paolo Savona, poco gradito al Quirinale per le sue posizioni anti-euro.
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