I mondiali di calcio senza l’Italia non sono mondiali. Affermazione partigiana, faziosa, chiaramente interessata. Eppure che la mancata presenza in Russia della nostra nazionale impoverisca in parte la competizione, se non dal punto di vista tecnico almeno dal punto di vista sentimentale, rappresenta un’affermazione con un fondo di oggettività. Chissà che mondiale sarà senza quello spirito a metà tra il fanatico ed il passionale che caratterizza il tifoso medio italiano. Un mondiale senza il buon vecchio catenaccio da tanti invidiato e da tanti odiato. Un mondiale senza quei gesti plateali, in campo e fuori, di italica stirpe. Per noi è probabile che sia un mezzo psicodramma, come ha affermato qualcuno prima dello sciagurato spareggio perso con la Svezia. L’estate dei mondiali, dal 1958 ad oggi, ha sempre rappresentato una specie di liturgia per l’italiano medio, pronto a vestire i panni dell’allenatore e del critico fino alla fine del percorso azzurro. E dire che, visto il 3-1 rifilatoci dalla Francia appena qualche giorno fa, forse abbiamo evitato una mattanza annunciata con la possibilità di poter lavorare con serenità ad una rifondazione del movimento calcistico nazionale non più rimandabile.
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LE GRANDI STAR. Dal 14 giugno in poi si incroceranno in Russia tante storie, tanti appetiti, tante ambizioni. Sarà certamente il mondiale dei grandi attaccanti. Messi si gioca probabilmente l’ultima carta per evitare di scivolare nell’isteria sportiva. In patria continuano a preferirgli Maradona nonostante le 4 coppe dei campioni, i tre mondiali per club, i 9 campionati nazionali e i 5 palloni d’oro vinti. Un giudizio spietato quello degli esigenti tifosi argentini che non gli perdonano l’altalenante rendimento in nazionale, giudizio condiviso in parte dallo stesso Messi, sul punto di abbandonare definitivamente la casacca bianco-azzurra appena qualche tempo fa. Lo aspetta il suo rivale di sempre, quel Cristiano Ronaldo capace di surclassarlo quasi in tutti i palcoscenici negli ultimi 3-4 anni compreso lo score con la nazionale che lo vede fresco campione d’Europa con il suo Portogallo. Cristiano è nato pronto e per lo staff del Real Madrid la sua età biologica sarebbe ancora ferma a 23 anni nonostante i trenta già passati. Ci sono poi gli outsider desiderosi di conquistarsi un posto nell’Olimpo dei grandi. Su tutti Salah e Griezmann. L’egiziano si presenta da capocannoniere della Premier League con lo score monstre di 32 goal all’attivo ed una sfortunata finale di coppa dei campioni conquistata e praticamente non giocata contro il Real Madrid a causa dell’infortunio che lo ha colpito ad inizio gara per il brutto fallo di Sergio Ramos. Il giovane francese ha invece conquistato l’ultima Europa League schiantando in finale il Marsiglia con l’Atletico Madrid del “cholo” Simeone e nutre sentimenti di rivincita dopo l’incredibile finale degli europei persa in casa ai supplementari contro un eroico Portogallo.
IL PROGRAMMA. I campioni si sfideranno in 11 città ed in 12 stadi diversi con partenza, come già detto, il 14 giugno e finale fissata per il prossimo 15 luglio a Mosca. Le 32 squadre qualificate sono state, come di consueto, distribuite su 8 gironi. Questa la composizione:
Gruppo A: Russia, Arabia Saudita, Uruguay, Egitto
Gruppo B: Portogallo, Spagna, Iran, Marocco
Gruppo C: Francia, Perù, Danimarca, Australia
Gruppo D: Argentina, Croazia, Islanda, Nigeria
Gruppo E: Brasile, Svizzera, Costa Rica, Serbia
Gruppo F: Germania, Messico, Svezia, Corea del Sud
Gruppo G: Belgio, Inghilterra, Tunisia, Panama
Gruppo H: Polonia, Colombia, Senegal, Giappone
Tra le partite imperdibili della fase a gironi spicca chiaramente il più classico dei derby, Spagna vs Portogallo. Non sarà probabilmente da meno l’esordio dei campioni in carica della Germania contro il Messico. Promettono scintille anche Argentina vs Croazia, Serbia vs Brasile e l’ultimo big match della fase a gironi: Inghilterra vs Belgio.
LE NOVITÀ. Tanti i cambiamenti rispetto all’edizione del 2014. In primis sarà l’ultimo mondiale a 32 squadre. Il prossimo campionato del mondo che si disputerà in Qatar vedrà ben 48 team ai nastri di partenza. Sarà anche il primo mondiale in cui tutte le partite verranno trasmesse in chiaro esclusivamente da Mediaset che ha battuto la Rai con un investimento pari a 78 milioni di euro. Le partite trasmesse in diretta HDd saranno 64 sui canali principali del gruppo come Canale 5, Italia 1, Mediaset Extra e 20. Ma il palinsesto che sta approntando Mediaset prevede anche una ricca pletora di programmi varietà con ospiti come Nicola Savino, Ilary Blasi, Diego Abatantuono e Ciro Ferrara. Saranno in totale 1000 le ore di trasmissione, una vera maratona sportiva. La giornata tipo inizierà alle 8 con “Buongiorno Mosca” su Mediaset Extra, poi “Casa Russia” su Italia 1, alle 13.05 “Sport Mediaset”, in seconda serata, alle 22, “Balalaika” su Canale 5 mentre alla stessa ora sarà possibile vedere “Tiki Taka Russia” con l’intramontabile Pierluigi Pardo, ciliegina sulla torta il commento partita targato Gialappa’s. Saranno poi mondiali d’oro quelli che ci apprestiamo a seguire, con il budget più ricco di sempre, 800 milioni di euro di cui 400 serviranno a coprire le spese di organizzazione. Spazio, finalmente, anche al Var grazie alla decisione del nuovo numero uno Fifa Gianni Infantino, subentrato al dimissionario Blatter, travolto dagli scandali. Rispetto al Var nostrano, però, le immagini saranno proiettate anche sui maxi-schermi degli stadi dopo la decisione degli arbitri in modo da permettere anche agli spettatori di elaborare un proprio giudizio seppur ex-post.