Gli Stati Uniti aprono nuovamente al dialogo con l’Iran, ma «senza precondizioni». Lo ha fatto sapere il segretario di Stato americano, Mike Pompeo, pur ricordando che la campagna di pressione Usa contro «le attività nefaste della Repubblica Islamica continuerà». «Siamo pronti a sederci» con i leader iraniani, ha sottolineato il capo della diplomazia americana dalla Svizzera, dove si trova per colloqui con il ministro degli Esteri elvetico, Ignazio Cassis. Teheran gli risponde attraverso il portavoce del ministero degli Esteri, Abbas Mousavi: «Non prestiamo attenzione ai giochi di parole. Ciò che conta è il cambiamento dell’approccio generale nei confronti alla nazione iraniana».
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Riportare a casa i detenuti americani in Iran è una delle maggiori priorità della politica estera del presidente Donald Trump, ha dichiarato Pompeo. Attualmente ci sono almeno cinque cittadini americani e almeno due residenti permanenti americani imprigionati in Iran. Il capo della diplomazia statunitense ha detto di apprezzare il lavoro della Svizzera nel rappresentare i cittadini americani scomparsi o detenuti in Iran. La Svizzera è il paese “neutrale” che cura gli interessi degli Usa in Iran, visto che i due Paesi da quarant’anni non hanno rapporti diplomatici.