Il nuovo governo Conte annuncia tempi brevi per il divieto di passaggio delle grandi navi a Venezia, tanto discussa negli ultimi anni, soprattutto dopo l’incidente in Laguna che ha coinvolto una nave da crociera e un battello turistico. E lo fa per bocca, anzi per tweet, del ministro dei Beni Culturali, Dario Franceschini: «Entro la fine del mio mandato nessuna Grande Nave passerà più davanti a San Marco. Il vincolo del Mibac è solo il primo passo. Abbiamo perso troppo tempo e il mondo ci guarda incredulo».
A Venezia per la #Biennalecinema2019. Un impegno: entro la fine del mio mandato nessuna Grande Nave passerà più davanti a San Marco. Il vincolo del @_MiBAC è solo il primo passo. Abbiamo perso troppo tempo e il mondo ci guarda incredulo. #GrandiNavi pic.twitter.com/ms3I9fN6mM
— Dario Franceschini (@dariofrance) September 7, 2019
L’annuncio arriva in una giornata in cui centinaia di attivisti del comitato “No grandi navi” e di ambientalisti di “Fridays for future” hanno occupato il red carpet della Mostra del Cinema di Venezia in segno di protesta. Ma della questione si discute ormai dal 2012, da quando il decreto Clini voleva impedire il transito alle navi con stazza superiore alle 40mila tonnellate. Lo scorso marzo il Mibact, guidato da Bonisoli, aveva posto un vincolo culturale sul Canal Grande, il Bacino di San Marco e il Canale della Giudecca. Un provvedimento, che non aveva effetti pratici immediati, sul quale la giunta comunale aveva immediatamente fatto ricorso al Tar. Successivamente l’ormai ex ministro aveva annunciato la volontà di istituire una Commissione tecnica, di concerto con il ministero dell’Ambiente e quello dei Trasporti, che potesse stabilire alcuni parametri sulla circolazione delle navi sottoposte a vincolo.
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Tema che stava a cuore anche all’ex ministero dei Trasporti, Danilo Toninelli. Complici l’incidente del 2 giugno e quello sfiorato durante la bufera del 7 luglio, che avevano spinto il Ministero dei Trasporti a ribadire la contrarietà all’ingresso delle Grandi Navi nel canale della Giudecca. Il timore del sindaco leghista, Luigi Brugnaro, era invece quello di perdere l’introito turistico. Per questo spingeva per un progetto alternativo. Linea appoggiata anche dal governatore Luca Zaia: «Togliere in modo definitivo le grandi navi dalla Laguna significherebbe perdere tutta la crocieristica e il suo indotto», scriveva su Facebook lo scorso anno.
L’ipotesi dello scavo del canale Vittorio Emanuele, aumentandone la profondità con la rimozione dei fanghi per il passaggio delle grandi navi, resta la via preferita. Ma in contemporanea si attrezzerà anche un primo terminal crocieristico a Marghera, per le navi superiori alle 96 mila tonnellate di stazza, che ora non possono entrare in laguna. Sono previsti entro il 2019 due accosti sul canale Nord nelle banchine adiacenti alla Fincantieri. Una terza nave da crociera potrà attraccare a Marghera entro il 2021 in adiacenza al canale Brentelle.