La reazione dell’Iran per l’uccisione di Qassem Soleimani è arrivata. Non una azione armata, ma comunque pericolosa. Teheran, come riporta l’emittente Al Arabiya, fa sapere che arricchirà l’uranio «senza restrizioni in base alle sue esigenze tecniche». L’Iran dunque annuncia che non rispetterà più nessuno degli impegni presi con l’accordo, firmato nel 2015 con altre sei potenze, sullo sviluppo del nucleare.
Frutto di uno enorme sforzo diplomatico durato 21 mesi, l’accordo era stato firmato a Vienna il 14 luglio 2015 dai ministri degli Esteri di Teheran, Pechino, Parigi, Berlino, Mosca, Londra, Washington e dall’Alto rappresentante per la politica estera dell’Ue. Il 20 luglio 2015 il Consiglio di sicurezza dell’Onu aveva adottato una risoluzione in cui ha recepito l’intesa con una cornice temporale decennale. Il 16 gennaio 2016 erano state rimosse le sanzioni economiche e finanziarie di Ue, Onu e Usa legate al nucleare, dopo che l’Agenzia internazionale per l’energia atomica (Aiea) aveva verificato il rispetto degli impegni da parte iraniana.
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Secondo l’accordo l’Iran avrebbe dovuto entro il 2025 scendere dai 10mila chili in possesso nel 2015 dalle autorità di Teheran a 300 chili, con una riduzione del 98%. Prevista una moratoria di 15 anni sull’arricchimento dell’uranio al di sopra del 3,67%. Per quanto riguarda le centrifughe l’accordo prevedeva la riduzione di due terzi del loro numero: con l’impegno di passare da 19mila a poco più di 5mila. Di queste ultime oltre mille avrebbero dovute essere riconvertite per la produzione di isotopi per uso medico, utilizzati soprattutto nella lotta contro il cancro. Nel maggio del 2018 gli Usa sono usciti dall’intesa reintroducendo pesanti sanzioni economiche contro Teheran, e in risposta a questa decisione l’Iran aveva cominciato a ridurre gradualmente i suoi obblighi previsti dall’accordo.
Fino ad arrivare allo strappo definitivo sul nucleare. L’Iran non rispetterà i limiti stabiliti nel patto sul numero di centrifughe di arricchimento dell’uranio che può usare. La tv di Stato iraniana ha citato una dichiarazione dell’amministrazione del presidente Hassan Rohani, secondo cui il Paese non rispetterà più le soglie all’arricchimento, alla quantità di uranio arricchito stoccato, alla ricerca e sviluppo delle sue attività nucleari. Nella stessa dichiarazione, divulgata da Al Arabiya, si legge che l’Iran potrebbe tornare sui suoi passi se Washington accettasse di revocare le sue sanzioni a Teheran.