La spaccatura sulla prescrizione mette a rischio la tenuta del governo. Dopo giorni di minacce alcuni deputati di Italia Viva hanno parlato esplicitamente di mozione di sfiducia ad personam per il ministro Alfonso Bonafede. La prima a farlo è la titolare delle politiche agricole e capo delegazione di Italia Viva nell’esecutivo, Teresa Bellanova: «Se il governo insiste sulla prescrizione così com’è, si rischia».
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Secondo il ministro Bellanova sulla prescrizione «la mediazione di Conte non basta». Per la verità dopo l’intervento del premier, venerdì scorso Pd, M5s e Leu hanno trovato una sintesi sulla proposta di Federico Conte (Leu) che prevede una rivisitazione della riforma Bonafede. I renziani, però, si sono sfilati dall’accordo, dicendosi disponibili ad accettare solo un rinvio tout court della riforma.
Dunque se il governo chiederà la fiducia sul “Milleproroghe”, Italia Viva presenterà al Senato la sua mozione. «A proposito di prescrizione – dice Renzi – leggo commentatori e colleghi degli altri partiti che si augurano che noi molliamo il colpo. Molto semplicemente: al momento c’è una soluzione intelligente per prendere tempo e approfondire le varie mediazioni. Si chiama Lodo Annibali, è un emendamento del Milleproroghe e serve per approfondire i temi in discussione. Se invece si vuol fare un pasticcio da azzeccagarbugli, che secondo ex presidenti della Consulta è chiaramente incostituzionale, noi non lo votiamo. Tutto qui, semplice no? E dire che basterebbe approvare il Lodo Annibali. Ma rischiare una crisi – per alcuni dei nostri ex riformisti ora giustizialisti – è meglio che dare ragione a Italia Viva».
A difendere il ministro della giustizia è il capo politico del M5s Vito Crimi: «Qualcuno tra le fila di Italia Viva chiama in causa il ministro Bonafede con accenti totalmente fuori luogo. Gli attacchi e le costanti minacce sono inaccettabili: se intendono aprire la crisi di governo lo si dica chiaramente e si faccia secondo modi e procedure istituzionali. A quel punto gli italiani sapranno chiaramente chi vuole fare il loro interesse e chi no». Secondo il capo delegazione del Pd a Palazzo Chigi, Dario Franceschini, «se un partito di maggioranza minaccia di sfiduciare un ministro, sta minacciando di sfiduciare l’intero governo».