L’emergenza coronavirus ha modificato radicalmente anche il quadro politico. Tanto che i decreti economici per tamponare gli effetti del contagio saranno votati da tutte le forze politiche con il governo e il ministro Roberto Gualtieri che recepiranno le proposte di Lega, Fratelli d’Italia e Forza Italia. Una sorta di unità nazionale contro il coronavirus, caldeggiata anche dallo stesso premier Conte che ha ripetuto più volte che «di fronte a queste emergenze non c’è distinzione tra maggioranza e opposizione».
Finora in Italia soltanto tre volte si sono venuti a creare dei governi di unità nazionale: dopo le due Guerre Mondiali e nel 1976, quando il terzo esecutivo Andreotti andò avanti per due anni concertando di fatto tutti i provvedimenti insieme al Pci di Berlinguer. All’epoca il nostro Paese era alle prese con una grave crisi economica e con il problema del terrorismo rosso e nero. Visto un sostanziale pareggio elettorale tra Pci e Dc, si decise per questa soluzione con l’obiettivo di superare tutti insieme quel delicato momento economico, sociale e politico.
Se il coronavirus in Italia dovesse continuare a diffondersi facendo aumentare l’emergenza, da più parti in Parlamento si starebbe invocando una compattezza tra maggioranza e opposizione. Soprattutto dai settori già inquieti di Italia Viva da una parte, e dalla Lega che non ha ma smesso di alzare la voce dall’altra con Salvini grida al disastro economico che «travolgerà il governo», si è riproposta prepotentemente l’idea di un «esecutivo istituzionale», di un «governo dell’emergenza» per gestire i prevedibili contraccolpi economici del coronavirus sull’economia italiana. Per adesso è solo una ipotesi, ma con l’obiettivo dichiarato di archiviare l’era Conte.
LEGGI ANCHE: La crisi di governo entra in quarantena: rinviato l’incontro tra Conte e Renzi
«Questa squadra di governo non è adatta a gestire la normalità, figuriamoci l’emergenza. Noi vogliamo che l’Italia riparta ma con Conte non riparte. La Lega c’è per accompagnare il paese fuori dal pantano, per accompagnare il paese al voto», conferma Matteo Salvini. «Occorre qualcuno di più credibile, che accompagni il Paese verso il voto perché con Conte l’Italia affonda. Noi siamo disponibili a remare sulla scialuppa di salvataggio verso il voto».
Per parlare di tutto questo, Salvini ha chiesto e ottenuto un incontro al Quirinale: circa 20 minuti è durato il colloquio, ma a quanto trapela non si è affatto parlato di formule di governo ma di come far ripartire il Paese. In sostanza, dicono fonti della Lega, Salvini ha illustrato le difficoltà del mondo produttivo e presentato le proposte economiche già avanzate negli ultimi giorni. Immediate dal mondo politico arrivano comunque le risposte a Salvini. «Avanza l’idea di un esecutivo Renzi-Salvini: il Governo dell’Amuchina. Diciamo no a chi specula sull’emergenza», fanno sapere i dem. Più secco il commento di Giuseppe Conte: «Un governo di unità nazionale? Siamo già un governo unito per la nazione».
Un coro di no dal governo e dai partiti di maggioranza. «L’Italia ha un governo, che sta lavorando seriamente e che è concentrato a dare risposte efficaci rispetto alla diffusione del Coronavirus. Pensare al voto in un momento così delicato mi sembra il solito desiderio di chi ha tempo di straparlare e fare sciacallaggio, pensando esclusivamente al proprio tornaconto personale», ha detto il leader del M5s, Vito Crimi. «Le possibilità che nasca un governo istituzionale sono pari a zero. Quando c’è un’emergenza non cambia il governo, ma le opposizioni semmai assumono un atteggiamento più responsabile», ha dichiarato il ministro dell’Economia Roberto Gualtieri:. Un «appello» arriva anche dal ministro della Salute Roberto Speranza: «Oggi, qui dal Senato, mi sento di dire abbassiamo le bandierine di parte, serve unità e responsabilità».
Intanto, dall’opposizione, almeno per il momento non arriva un sì alla proposta di un governo di unità nazionale di Salvini. Giorgia Meloni chiede sempre «il voto», che considera possibile, anche senza nuove formule di governo che possano servire a traghettare, e infatti si dice pronta a «presentare una mozione di sfiducia al governo» per verificare se esiste una maggioranza e non per «fare inciuci», perché nel caso contrario ci sarebbero «solo le urne». Poi fa appello al governo perché «metta in campo un piano strategico per le imprese», per il quale «Fratelli d’Italia farà la propria parte». Forza Italia è stata disponibile da subito a dare una mano al governo nell’emergenza, ma ancora non ci sono voci ufficiali a commentare una possibile svolta istituzionale. «Leggo con un certo divertimento i retroscena odierni di quasi tutti i quotidiani. Noto che spariscono i `responsabili´, di cui si pensava noi facessimo parte, per lasciare posto al governissimo o al governo istituzionale, ossia il governo di tutti i responsabili dalla Lega al Pd, che fa più chic e piace anche ai duri e puri», scrive su Facebook il senatore di Forza Italia Antonio Saccone.