In origine si chiamava Aprile ed era il decreto che doveva essere varato entro aprile per rinnovare le misure contenute nel decreto Cura Italia. Poi i tempi per un accordo si sono dilatati ed è diventato decreto Maggio. Dai 44 articoli previsti inizialmente si è arrivati agli oltre cento attuali: all’interno ci sono tutte le misure pensate per sostenere famiglie, imprese e lavoratori nella Fase 2 dell’emergenza coronavirus. Ma la maggioranza continua a faticare a trovare la quadra. Solo sul nome l’accordo è stato trovato: si chiamerà decreto Rilancio. Nelle intenzioni del premier Giuseppe Conte la maxi manovra da 55 miliardi dovrebbe essere varata entro la fine della settimana. Decine e decine le nuove misure che potrebbero rientrare nel decreto Rilancio secondo le bozze in circolazione.
Conferme per il pacchetto di norme sul lavoro, con l’allungamento della cassa integrazione in deroga di altre 9 settimane, la proroga di Naspi e disoccupazione di altri due mesi, lo stop ai licenziamenti per altri tre mesi. Confermati anche i bonus da 800 euro per le partite Iva e i collaboratori e quelli per gli autonomi fino a 1.000 euro per chi dimostra di avere avuto perdite di fatturato fino al 33%. Esteso il bonus fino a 600 euro per colf e badanti. Sì anche al reddito di emergenza per chi non ha altri sostegni e ha un reddito basso con Isee fino a 15mila euro: il bonus dovrebbe essere per due mesi e va dai 400 euro per i singoli agli 800 per nucleo familiare.
C’è poi un pacchetto famiglia che va dai bonus baby sitter raddoppiati a 1.200 euro per figli fino a 12 anni fino alla possibilità di lavorare in smart working «anche in assenza di accordi individuali» per i genitori lavoratori dipendenti del settore privato con figli fino ai 14 anni di età «fino alla cessazione dello stato di emergenza epidemiologica da covid». Il bonus sarà spendibile anche per centri estivi e servizi per l’infanzia. Previsto anche un fondo da 150 milioni di euro da dare ai comuni per potenziare i centri estivi, anche in collaborazione con istituti privati, per bambini dai 3 ai 14 anni.
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Allo studio tre fondi per il turismo, settore che versa in gravissime condizioni. Oltre ad un bonus di 1.000 euro per i lavoratori stagionali, si pensa ad un fondo da 50 milioni di euro per la sottoscrizione di quote o azioni di organismi di investimento collettivo del risparmio e fondi di investimento, in funzione di acquisto e valorizzazione di immobili destinati ad attività turistico-ricettive. Un secondo, sempre da 50 milioni, per la concessione di contributi in favore delle imprese turistico ricettive, delle aziende termali e degli stabilimenti balneari, come concorso nelle spese di sanificazione degli ambienti e degli strumenti di lavoro e di adeguamento degli spazi. Un terzo fondo, da 30 milioni, servirebbe alla promozione del turismo in Italia e potrebbe erogare tax credit fino a 500 euro alle famiglie con redditi medio-bassi per trascorrere vacanze in strutture ricettiva in Italia.
Ci sono 125 milioni di euro destinati alla mobilità sostenibile con bonus fino a 500 euro per l’acquisto di biciclette tradizionali ed elettriche e altri mezzi come hoverboard, segway e monowheel. Allo studio anche il rimborso dell’abbonamento ai mezzi pubblici per i mesi non utilizzati durante i mesi del lockdown: quindi treni, bus, metro.
Possibile un bonus elettronico fino a 300 euro per l’acquisto di beni e servizi informatici, hardware e software e di connettività, compresi computer e abbonamenti wifi. Sale al 110% la detrazione per i lavori di manutenzione e riqualificazione energetica per le spese realizzate fino al 31 dicembre 2021. Il bonus si applica anche al rifacimento delle facciate e dà diritto ad un credito di imposta che diventa cedibile a terzi.
Si pensa di dare un contributo una tantum fino a 500 euro agli edicolanti. Allo studio anche l’innalzamento dal 30% al 50% dell’importo massimo degli investimenti pubblicitari nel settore editoriale ammessi al credito d’imposta, la forfettizzazione delle rese dei quotidiani ai fini della riduzione pagamento dell’Iva aumentata dall’80% al 95%, il riconoscimento di un credito d’imposta dell’8% della spesa sostenuta nel 2019 per l’acquisto della carta. Una delle proposte contenute nelle bozze su cui il governo è al lavoro è l’incremento da 80 a 230 milioni del fondo per le emergenze dedicato ai settori dello spettacolo, del cinema e dell’audiovisivo, così da portare complessivamente le risorse per il settore a una cifra pari a 280 milioni di euro.
Su tavolo di Chigi non manca una spesa da 100 milioni di euro per assicurare il funzionamento nel 2020 dei musei e dei luoghi della cultura statale le cui casse sono state svuotate dalle chiusure e quindi dai mancati biglietti conseguenza dell’epidemia da Coronavirus. I 100 milioni per i musei sarebbero assegnati allo stato di previsione della spesa del ministero per i Beni e le attività culturali e per il turismo.
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Il decreto oltre che aiuti per famiglie e imprese prevede anche un prezzo massimo consigliato per mascherine e disinfettanti: è l’ipotesi riportata dal documento di lavoro in vista del Decreto Rilancio, che introduce l’obbligo temporaneo per i produttori di indicare il prezzo massimo di vendita consigliato. Il prezzo finale non potrà superare gli importi fissati dal decreto: per le mascherine, in particolare, la bozza prevede 1,50 euro per le chirurgiche e fino a 9,50 euro per le Ffp3 con valvola. La violazione di questi limiti verrebbe punita con sanzioni amministrative e nei casi più gravi con la sospensione dell’attività di vendita. I controlli spetterebbero alla Guardia di Finanza.