«Sono 130 le opere, gli interventi e i programmi inseriti in “Italia veloce”, il piano di investimenti per il rilancio dell’economia messo a punto dal ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti che affianca il Dl semplificazioni», così il presidente del Consiglio Giuseppe Conte durante la conferenza stampa a Palazzo Chigi sul Dl semplificazioni approvato dal Consiglio dei ministri con la formula «salvo intese». Un decreto che, tra le novità, prevede anche lo sblocco di alcune opere pubbliche – si va dal Mose alla Tav – tramite una «corsia preferenziale» su ispirazione del cosiddetto “modello Genova”, messo in campo per la rapida ricostruzione del ponte Morandi. Un piano da valore che sfiora i 200 miliardi di euro per mettere mano a strade, autostrade, trasporto metropolitano, ferrovie, porti e aeroporti.
In cima alla lista dell’Allegato Infrastrutture non poteva che esserci la Tav, la linea Torino-Lione ideata a partire dagli anni 90 e in fase di progettazione/realizzazione dagli inizi degli anni 2000. Consiste in una linea ferroviaria internazionale di 235 km, dedicata al trasporto di merci e persone fra Torino e Lione e che affiancherebbe, con caratteristiche più avanzate, la linea esistente che transita attraverso il traforo ferroviario del Frejus. Oltre al potenziamento delle più importanti direttrici ferroviarie come il nodo di Genova, il Terzo Valico di Giovi, la Pontremolese e la Palermo-Catania-Messina.
LEGGE ANCHE: Tav, quanto ci costi!
Ma la parte più consistente, con una trentina di opere, è quella relativa a strade e autostrade, dove trovano spazio il potenziamento della A22 tra Bolzano sud e l’interconnessione con la A1 Verona Nord e il nuovo collegamento Campogalliano-Sassuolo. C’è anche la nuova tratta Piovene Rocchette-Valle dell’Astico e il potenziamento della A4 mediante ampliamento della terza corsia nelle tratte tra San Donà di Piave e Alvisopoli e tra Gonars e Villesse. Nuova superstrada regionale a pedaggio Pedemontana Veneta e nuova autostrada regionale Pedemontana Lombarda 7, il completamento della SS 675 Orte-Civitavecchia-Nuova tratta Monte romano est-Civitavecchia. Per quanto riguarda il 1° tratto della Grosseto-Siena si accelera sull’adeguamento a 4 corsie, come nel tratto Siena-Bettolle (A1), nel tratto San Zeno-Arezzo -Palazzo del Pero e nel tratto Le Ville-Selci Lama. L’Allegato inserisce anche il Corridoio Tirrenico Meridionale dell’autostrada regionale Tor de Cenci-Latina e il completamento del terzo megalotto della SS 106 Jonica.
Prioritarie per il governo una serie di opere legate alle infrastrutture idriche. Prima fra tutte quella per la salvaguardia di Venezia, ovvero il Mose, opera avviata nel 2003 e ancora in fase di realizzazione/collaudo, dopo 9 ricorsi presentati negli anni. Ma nell’elenco ci sono anche nuove realizzazioni o completamenti delle opere incompiute (dighe di Maccheronis, di Monti Nieddu, di Medau Aingiu e di Pietrarossa) e l’incremento della sicurezza delle grandi dighe già esistenti (Cantoniera, Rio Olai, Rio Govossai, Rio Mannu di Pattada e Monte Pranu). Infine, previsto l’incremento della sicurezza anche per l’acquedotto del Peschiera.
Ma anche infrastrutture portuali e potenziamento dell’accessibilità ferrovia o metropolitana verso gli aeroporti di Napoli, Linate, Genova, Lamezia Terme, Bergamo, Firenze, Venezia, Catania e lo sviluppo del cargo aereo e integrazione della rete logistica per Milano Malpensa, Roma Fiumicino, Bergamo Orio al Serio, Catania, Bologna, Venezia. Infine, espansione della capacità dei terminal per gli hub intercontinentali di Roma Fiumicino, Milano Malpensa e Venezia.