La senatrice del Partito Democratico Monica Cirinnà in un’intervista a Repubblica ha annunciato di volersi candidare alle primarie del centrosinistra per scegliere il candidato sindaco di Roma, «se ci saranno». Cirinnà ha spiegato di averlo annunciato ora a causa dell’immobilismo del suo partito: «Stanno tutti fermi, dicono fino alle regionali, ma poi verranno i giorni per attutire i colpi e i contraccolpi, poi quelli della riflessione, infine chissà che altro».
Al suo nome è legata la legge, cosiddetta “legge Cirinnà”, che ha regolamentato le unioni civili tra persone dello stesso sesso. Grazie a quella norma, approvata ormai quattro anni fa, le coppie omosessuali hanno la possibilità di usufruire di un nuovo istituto giuridico di diritto pubblico. Ma Monica Cirinnà, senatrice dal 2013, è stata anche prima firmataria di un progetto di legge sul fine vita, un ddl che parla dell’aiuto medico e della tutela della dignità nella fase finale della vita. E che punta ad inserire le nuove norme nella legge per il testamento biologico.
Romana, 57 anni, laureata in giurisprudenza, prima di essere eletta al Senato è stata consigliera comunale a Roma con i Verdi e poi con il Partito Democratico. E oggi spiega di «voler mettere al servizio di Roma 20 anni trascorsi in consiglio comunale e 7 in Senato». La senatrice ha intenzione di partecipare alle primarie dem per scegliere chi correrà per il posto che oggi è di Virginia Raggi. Primarie che, però, ancora non si sa quando si svolgeranno. «A Roma il Pd aspetta un big che non arriva», dice a Repubblica. «Trovo pericolosa – afferma – la spasmodica caccia fatta nelle segrete stanze al candidato magico perché se poi non lo trovi e devi fare le Primarie, vuol dire che quelli che si cimentano sono brocchi».
Per una campagna elettorale ha già in mentre tre temi: manutenzione e rigenerazione; lavoro e sviluppo, visione e futuro. Questi ultimi, sostiene, «mortificati dal M5S che ha spento Roma, cancellandola da tutti gli eventi internazionali. A cominciare dalle Olimpiadi».
L’autocandidatura della Cirinnà potrebbe contare su un sostegno trasversale: da Leu a Italia Viva, dai movimenti ambientalisti a quelli dei diritti civili, con in prima fila il mondo lgbt. La linea del Pd, però ,è già definita: di Roma 2021, ha chiarito il segretario Nicola Zingaretti, si parlerà dopo le Regionali.