La Germania ha aggiornato l’elenco delle zone a rischio Covid: chi rientra dall’Italia, ad eccezione della Calabria, da domenica primo novembre dovrà sottoporsi al tampone o dovrà mettersi in quarantena per 14 giorni. Il Robert Koch Institut (Rki), il centro epidemiologico tedesco, ha inserito nella lista dei Paesi a rischio tutte quelle aree geografiche in Europa nelle quali la diffusione dell’epidemia da coronavirus ha superato i 50 nuovi contagi su 100 mila abitanti. E così vengono aggiunte regioni come la Campania e la Liguria.
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Oltre all’Italia, nella lista vi è tutta l’Austria con l’esclusione di due comunità, ma anche la Croazia, Slovenia, Cipro, Ungheria, Principato di Monaco, San Marino. Inoltre vi compaiono determinate regioni della Svezia, del Portogallo, della Danimarca, della Lettonia e della Grecia. Anche il Vaticano è entrato nella lista delle zone a rischio. E anche gran parte della stessa Germania ormai rientra nella categoria delle zone a rischio.
L’inclusione nella lista dei Paesi a rischio del Robert Koch Institut avviene dopo una duplice analisi. Anzitutto viene indagato il numero di infetti per ogni 100mila abitanti negli ultimi sette giorni; se superano quota 50 si entra in zona rossa. Una seconda indagine si concentra sull’adeguatezza delle restrizioni, sul numero dei tamponi che viene fatto, sulla credibilità delle informazioni nelle aree osservate.
La Germania ha registrato un nuovo record di contagi: 18.681 in più in sole 24 ore, un balzo di 2.000 casi in più rispetto a quelli del giorno precedente. La cancelliera Merkel ha già intensificato le misure per contenere il coronavirus: da lunedì entra in vigore un “lockdown light”. Per un mese ristoranti, locali notturni, birrerie, ma anche musei, cinema, teatri, piscine e palestre dovranno rimanere chiusi. Resteranno aperti i negozi, le attività essenziali e le scuole.