Non c’è «nessun via libera» del Comitato tecnico scientifico alla riapertura dei ristoranti in zona gialla anche di sera. «Non si tratta di un via libera alla riapertura della ristorazione nelle zone e negli orari che attualmente ne prevedono la chiusura», precisa il Cts in una nota, chiarendo che si tratta delle regole che dovranno essere applicate se arriverà il via libera da parte del governo. Il motivo, spiegano, è che una «rimodulazione delle attuali restrizioni previste per le varie zone potrebbe modificare l’efficacia nella mitigazione del rischio».
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La richiesta era arrivata dal ministero dello sviluppo economico dopo vari incontri con la Fipe di Confcommercio e la Fiapet di Confesercenti e due giorni fa è arrivato il parere degli scienziati che indicano la strada per i nuovi protocolli. Gli esperti rimandano in ogni caso la decisione finale al governo, così come avvenuto dall’inizio della pandemia. Poi sottolineano che nell’adozione di eventuali nuove misure «andrebbero considerate le diverse tipologie dei pubblici esercizi, distinguendo» tra ristoranti e bar. Niente da fare, quindi, per chi – da Toti a Fontana ai rappresentanti di categoria – sperava in un via libera già dal 5 marzo, data di scadenza del Dpcm in vigore. Ad auspicarlo anche il viceministro della Salute Pierpaolo Sileri: «Lo sostengo da molti mesi, credo che i ristoranti possano essere riaperti, in zona gialla, in sicurezza e con controlli rigidi fino alle 22».
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Pubblicato da Giovanni Toti su Venerdì 5 febbraio 2021
Le regole stabilite dal Cts per eventuali allentamenti delle regole prevedono mascherine obbligatorie e distanziamento di 1 metro tra i tavoli e nei luoghi di passaggio. Bisogna anche mantenere un numero massimo di persone al tavolo – quattro se non si tratta di conviventi – e il bollino da esporre all’ingresso per il numero massimo di capienza del locale.
Distanziamento obbligatorio di almeno un metro anche nei bar. Indicazioni chiare, nei nuovi suggerimenti, per evitare che la fila alla cassa o in attesa di essere serviti si trasformi in un potenziale assembramento. Restano vietati i buffet. No anche alle carte da gioco e ai giornali a disposizione.