Il premier Mario Draghi ha fretta di rimettere in moto l’economia del Paese e di riaprire l’Italia ai turisti stranieri. La prossima settimana il governo tornerà a riunirsi per valutare la situazione epidemiologica e decidere quando e come allentare le restrizioni. E sul tavolo c’è anche la questione del coprifuoco che, secondo alcuni, scoraggerebbe i visitatori stranieri dal venire in vacanza nel nostro Paese.
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Attualmente il coprifuoco legato alle misure anti-Covid è in vigore dalle 22 alle 5, orario in cui non si può uscire se non per motivi di salute, lavoro o necessità. Le ipotesi più concrete sono due, che il coprifuoco possa slittare alle 23 (come hanno proposto le regioni al governo), oppure essere eliminato del tutto. «C’è l’intenzione di rivedere le misure sulla base dell’andamento dei contagi e sono ragionevolmente fiducioso che la misura in tempi brevi possa essere rivista favorevolmente», ha detto il ministro del Turismo Massimo Garavaglia.
Ma sul coprifuoco è ancora scontro nel governo. Matteo Salvini punta a farlo saltare già il 10 maggio, ma è una data troppo ravvicinata e non sembra possibile che Palazzo Chigi possa decidere di modificare in così poco tempo il divieto di circolazione dalle 22 alle 5. La data per rivedere la misura circolata nelle ultime ore è quella del 17 maggio, perché è il primo lunedì che segue al «tagliando» sulle norme di contenimento previsto per la metà del mese.
«Credo che tra fine maggio e inizio giugno il coprifuoco andrà tolto», ha detto il sottosegretario alla Difesa Giorgio Mulè. «Per ora ci sarà un “tagliando”», ha commentato Mulé, «per vedere di farlo slittare di un’ora o anche di due, a mezzanotte, superando la “sindrome di Cenerentola”». Un passaggio intermedio che dovrà condurre all’abolizione completa della misura, secondo il sottosegretario, entro gli inizi di giugno. Ma di ufficiale ancora non c’è nulla.