La situazione epidemiologica è in lieve miglioramento. Il monitoraggio dell’Iss e del ministero della Salute certifica il calo dell’indice Rt e dell’incidenza. Il primo scende a 0,86 dallo 0,89 di sette giorni fa, mentre l’incidenza settimanale passa da 123 casi su 100mila abitanti a 103. Scende anche il numero di Regioni e Province autonome che hanno un tasso di occupazione in terapia intensiva e/o aree mediche sopra la soglia critica: si tratta di 3 Regioni – Lombardia e Toscana sono sopra la soglia limite del 30% per le intensive mentre la Calabria è sopra la soglia limite del 40% per i reparti di area medica – contro le cinque della settimana precedente. Il tasso nazionale di occupazione in intensiva è sotto la soglia critica (23%), con una diminuzione di persone ricoverate che passa da 2.423 il 4 maggio a 2.056 dell’11.
Nessuna regione è classificata a rischio alto per la terza settimana consecutiva, dettaglio che eviterà il ritorno in zona rossa per l’intero territorio nazionale. Quattro Regioni e province autonome hanno una classificazione di rischio moderato e sono Calabria, Lombardia, Toscana e Umbria.
L’analisi dei dati dovrebbe portare tutta l’Italia in giallo con un’unica regione in zona arancione. Il report dell’Iss dovrebbe sancire il passaggio in giallo per Sicilia e Sardegna, lasciando solo la Valle d’Aosta in arancione. Ieri il presidente della Regione Erik Lavevaz ha scritto una lettera al ministro della Salute, spiegando che «l’indice Rt è sotto la soglia dell’1 da oltre un mese e l’incidenza dei nuovi casi è attorno a 150 su 100mila abitanti». E per questo, secondo Lavevaz, la Regione meriterebbe di diventare gialla.
LEGGI ANCHE: Come potrebbero cambiare i parametri che stabiliscono i colori delle regioni
Inoltre, sulla base dei numeri certificati dall’Istituto superiore di Sanità, il governo è destinato a riunirsi per anticipare, come chiesto da quasi tutte le forze di maggioranza, alcune riaperture e far ripartire il settore dei matrimoni. Il premier Draghi ha già fatto capire che la linea rimarrà la stessa: massima prudenza e nessuna cancellazione del coprifuoco, che forse subirà lo slittamento di un’ora a partire dal 24 maggio. Nel prossimo provvedimento del governo potrebbero esserci novità per quanto riguarda il monitoraggio dei contagi e il calcolo del rischio. L’indice Rt verrà infatti sostituito con quello ospedaliero: come spiega l’agenzia Ansa, l’esecutivo punta a renderlo operativo già per il monitoraggio di venerdì 21 maggio, nonostante resti attivo il calcolo basato sull’Rt che sarà utile a rendere tempestive misure di contenimento locali.