Notti magiche a Wembley. L’Italia si prende la finale dell’Europeo a nove anni di distanza dall’ultima volta (nel 2012 con Prandelli). Una gioia dopo 120 minuti di sofferenza e nove calci di rigore: 5 a 3 il risultato finale. Domenica, sempre allo stadio Wembley di Londra, dovrà affrontare la vincente di Inghilterra-Danimarca.
🤩 SIAMO IN FINALE!!!!!!
🇮🇹🇪🇸 #ItaliaSpagna 1️⃣-1️⃣ (4-2 d.c.r.)
⚽️ #Chiesa 60’ , #Morata 80’#Azzurri #Nazionale#ITASPA #Euro2020 pic.twitter.com/69jqy3o5gb— Nazionale Italiana ⭐️⭐️⭐️⭐️ (@Vivo_Azzurro) July 6, 2021
Dimenticatevi l’Italia spumeggiante delle prime cinque partite: la semifinale è tutta un’altra storia. Pressing alto e possesso palla degli spagnoli, Italia che trova più di una difficoltà a costruire. Gli iberici non permettono alla squadra di Mancini di impostare il gioco, sfruttando le loro ottime doti di palleggiatori. Gli azzurri sembrano un po’ sorpresi dall’approccio degli uomini di Luis Enrique. Ci vuole poco a capire che toccherà soffrire, e non poco, per portare a casa il risultato. Ma alla fine la nazionale di Mancini ce l’ha fatta, anche questa volta.
È stata una vittoria sofferta ma per questo ancora più bella. Un calvario, dal quale gli azzurri sembravano essere stati tirati fuori da un gol splendido di Federico Chiesa dopo un’ora di gioco, pareggiato da Alvaro Morata a 10 minuti dal 90esimo. E così, dopo i tempi supplementari, sono la parata di Gigi Donnarumma su rigore battuto da Morata e il successivo gol di Jorginho, che spiazza Unai Simon, a lanciare la Nazionale verso la partita che assegnerà il trofeo.
Gli azzurri stavolta hanno dovuto stringere i denti contro una Spagna che si è rivelata più abile del previsto. La sfida per il possesso palla l’ha vinta la squadra di Luis Enrique, ma Chiellini e compagni hanno dimostrato ancora una volta che non si raggiungono per caso 33 risultati utili di fila. Gli azzurri non mollano neppure quando Morata pareggia il gol di Chiesa. E poi dal dischetto completano l’impresa, chiudendo il cerchio magico. Segnano Belotti, Bonucci, Bernardeschi e Jorginho. È fiesta per gli azzurri a Wembley. L’Italia è in finale. I ragazzi del ’68 attendono ancora fiduciosi di trovare finalmente i loro eredi.