«Combattere le truffe, ma rivendico quella legge di civiltà. Abolirlo sarebbe un rischio per tutto il Paese». Luigi Di Maio continua a difendere il reddito di cittadinanza dopo il nuovo caso dei ‘furbetti’ che percepivano l’assegno pur senza averne i requisiti. Chi aveva la Ferrari, chi la barca, chi diversi appartamenti, chi un autonoleggio con 27 vetture, chi una scuola di ballo. Qualcuno si è persino inventato di avere dei figli. C’è un po’ di tutto tra gli indebiti percettori del reddito di cittadinanza individuati grazie ai controlli mirati realizzati dai Carabinieri.
Il centrodestra non molla la presa e ne chiede, se non proprio l’abolizione, quantomeno una profonda revisione. Che sia necessario un intervento sulla misura bandiera dei pentastellati è d’accordo anche il centrosinistra. La norma, confermata dal governo nella manovra, subirà però delle modifiche, a partire da una stretta sui controlli. E non è affatto escluso che ulteriori revisioni della misura siano introdotte durante l’esame in Parlamento della legge di Bilancio.
I carabinieri del Comando interregionale Ogaden che ha giurisdizione su Campania, Puglia, Abruzzo, Molise e Basilicata hanno scoperto 4.839 casi di irregolarità tra i percettori del reddito di cittadinanza, il sussidio che dal 2019 garantisce un reddito minimo a oltre un milione di famiglie in Italia. La truffa ai danni dello Stato è complessivamente di 20 milioni di euro, e ha coinvolto il 12% delle 87.198 persone – 38.450 nuclei familiari – controllate in un periodo compreso tra maggio e ottobre. Delle persone che percepivano il reddito irregolarmente, 1.338 erano già note alle forze di polizia, 422 avevano precedenti penali, 64 erano stati condannati per associazione mafiosa. Al termine dell’operazione sono state denunciate 3.484 persone, 60,2% uomini e 39,8% donne, 59,4% italiani e 40,6% stranieri. I sussidi ottenuti illecitamente sono stati revocati. Le persone denunciate sono circa lo 0,1% di quelle complessivamente interessate dal reddito di cittadinanza, che a luglio erano due milioni e 920mila.
Numeri che riaccendono la polemica. «L’impegno, mio e di tutta la Lega, è quello di cambiare la legge per dare un aiuto solo a chi davvero ne ha necessità»: Matteo Salvini, da tempo critico verso la misura, coglie la palla al balzo e annuncia emendamenti della Lega in manovra. Anche per Mariastella Gelmini di Forza Italia è giusto l’intervento di modifica inserito nella manovra, perché il reddito di cittadinanza «ha rivelato tutte le sue falle: monitoreremo l’effetto dei cambiamenti introdotti, pronti a nuove strette se continueranno gli abusi».
Da tempo contro la misura, piovono nuove critiche da Italia viva: «L’ennesimo capolavoro dei 5 Stelle. E la chiamavano onesta»”, scrive sui social Matteo Renzi. «Draghi persevera nell’errore e continua a sostenere il reddito di cittadinanza e lo ha rifinanziato in manovra. Fratelli d’Italia non ha mai votato questa follia targata M5s-Pd e continuerà a sostenere l’abolizione di questa misura insensata», spiega Giorgia Meloni.
Il M5s, invece, continua a difendere la misura: «Come tutti gli strumenti vanno collaudati e messi a punto», sottolinea Luigi Di Maio. «I truffatori e i delinquenti che hanno percepito il reddito di cittadinanza senza averne diritto fanno un torto al Paese e a chi ha veramente bisogno di questo strumento in un momento di grande difficoltà economica», attacca Giuseppe Conte. «Il Movimento 5 stelle lotta contro l’illegalità sempre, senza calcoli politici. Invitiamo anche le altre forze politiche a farlo, non solo sul reddito di cittadinanza. Negli ultimi due anni si sono registrate 15 miliardi di truffe a danno dello Stato (di queste meno dell’1% – comunque inaccettabili – sono legate al RdC). Eppure – insiste il leader pentastellato – strumenti anti-evasione come il Cashback sono stati bruscamente interrotti, eppure alcune forze politiche continuano a strizzare l’occhio agli evasori. Noi siamo in prima linea per la legalità e contro gli abusi sempre, non a giorni alterni».