La salita al Quirinale è erta e piena di ostacoli, ma non impraticabile E Silvio Berlusconi tenta la strada del consenso sia in Europa che a Montecitorio. La settimana prossima il Cavaliere sarà a Strasburgo per il vertice del gruppo del Ppe che dovrà decidere sulla candidatura alla presidenza del parlamento. Nel frattempo ai grandi elettori ha fatto recapitare una sua monografia, come racconta il Corriere della Sera. Una brochure inviata anche ai parlamentari del Partito democratico.
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In copertina c’è una foto di Berlusconi sorridenti a braccia alzate, il titolo scelto è “Io sono Forza Italia”. Per Berlusconi questa strategia non è certo inedita: anzi, ricorda “Una storia italiana“, la biografia del 2001 per andare a caccia di elettori. Invece, è una novità nella storia della corsa al Colle, dove solitamente chi mira alla presidenza della Repubblica si nasconde e non si mostra. Berlusconi ha scelto di rivelarsi ai grandi elettori di fatto ufficializzando in modo patinato la sua candidatura al Quirinale. Perciò è stata grande la sorpresa che ha colto i deputati, quando nella loro casella postale a Montecitorio hanno trovato una monografia di Berlusconi, con alcuni suoi interventi sui valori del liberalismo, del cattolicesimo e del garantismo.
Quello che sembrava un vaniloquio si sta rivelando una strategia. Con i suoi 85 anni, Berlusconi avrebbe un’età molto avanzata per ricoprire l’incarico. Ma è soprattutto la sua storia politica e giudiziaria a renderlo un evento eccezionale. È stato di gran lunga il più controverso politico della storia italiana recente, al centro di infinite accuse e scontri politici, e imputato in tanti processi giudiziari: alcuni dei quali ancora in corso, come il cosiddetto “Ruby Ter”, e in un caso concluso con una condanna definitiva, quella sul “processo Mediaset”. Queste circostanze rendono difficilissimo un suo eventuale piano per costruirsi una candidatura al Quirinale. Ma lui non rinuncia al sogno di chiudere la carriera diventando presidente della Repubblica.
Un centrodestra apparentemente unito e il sostegno delle forze parlamentari del Gruppo Misto potrebbero farlo diventare realtà. Per il leader di Fi la partita resta delicata: «Giorgia Meloni è stata molto chiara nell’ultimo vertice a tre: sosterremo senza riserve Berlusconi se deciderà di correre per il Quirinale», ha detto il senatore di Fdi, Ignazio La Russa, in un’intervista al Corriere. Poi però ha aggiunto: «Di Berlusconi ho veramente grande stima, ma certe uscite lasciano a dir poco perplessi. Quando dice che Draghi può governare anche dopo il 2023, no, non siamo proprio d’accordo. Secondo me questo discorso è incompatibile con il percorso che stiamo facendo anche in vista dell’elezione del prossimo capo dello Stato», ha spiegato La Russa.
Berlusconi per arrivare al Colle avrebbe bisogno anche dei voti di Matteo Renzi e di Italia Viva. Il flirt tra i due prosegue, ma per il momento non arrivano aperture: «Bisogna partire dalla maggioranza e da un candidato che raccolga il consenso di tutti. Berlusconi non ha questa caratteristica», ha commentato il presidente di Italia viva, Ettore Rosato. Chissà se cambierà idea dopo aver ricevuto la brochure.