Il centrodestra candida ufficialmente Silvio Berlusconi al Quirinale. I leader della coalizione, riuniti a Villa Grande a Roma, hanno hanno sottoscritto una nota in cui si chiede al Cavaliere di «sciogliere in senso favorevole la riserva fin qui mantenuta» in quanto «figura adatta a ricoprire in questo frangente difficile l’Alta Carica con l’autorevolezza e l’esperienza che il Paese merita e che gli italiani si attendono».
Berlusconi ha chiesto fedeltà a tutto il centrodestra e gli alleati rispondono che sono pronti a sostenerlo per la corsa al Colle. Una prima vittoria, che dovrà reggere adesso alla prova delle trattative in Parlamento, che i leader del centrodestra si impegnano ad aprire e condurre per allargare la base numerica ad oggi insufficiente per un’elezione. Le forze di centrodestra hanno deciso di affidare ai capigruppo dei vari partiti la creazione di un tavolo che, fino alla prossima settimana, possa verificare i numeri concreti a sostegno dell’ipotesi di una candidatura di Berlusconi alla presidenza della Repubblica.
Nei giorni scorsi sono emersi chiaramente i dubbi sull’effettiva possibilità che il Cavaliere possa essere eletto: i grandi elettori del centrodestra sono 451 e dalla quarta votazione, quando serviranno 505 voti per l’elezione , mancheranno una cinquantina di voti, senza contare i franchi tiratori: anche per questo da giorni Berlusconi e i suoi fedelissimi cercano di convincere ex M5s e rappresentanti del gruppo Misto.
Appurato che il centrodestra non può eleggere da solo il presidente della Repubblica, è necessario che Berlusconi raccolga consensi tra le altre forze politiche. Ma sul nome del Cavaliere il campo progressista si rifiuta di mediare. «Ripeto quello che ho sempre detto, il candidato deve essere unitario e non divisivo. Non deve essere un capo politico, ma una figura istituzionale», ha commentato il segretario del Pd, Enrico Letta. In generale, fonti del Nazareno fanno filtrare «delusione e, in egual misura, preoccupazione per le conseguenze che una decisione di questo tipo può comportare».
Silvio Berlusconi alla Presidenza della Repubblica è per noi un’opzione irricevibile e improponibile. Il centrodestra non blocchi l’Italia. Qui fuori c’è un Paese che soffre e attende risposte, non possiamo giocare sulle spalle di famiglie e imprese.
— Giuseppe Conte (@GiuseppeConteIT) January 14, 2022
«Silvio Berlusconi alla Presidenza della Repubblica è per noi un’opzione irricevibile e improponibile. Il centrodestra non blocchi l’Italia. Qui fuori c’è un Paese che soffre e attende risposte, non possiamo giocare sulle spalle di famiglie e imprese», commenta su Twitter il leader del Movimento 5 stelle, Giuseppe Conte.
Diversa la lettura di Matteo Renzi: «Ciò che è accaduto nella riunione del centrodestra con una indicazione di Berlusconi è a metà, perché hanno detto che deve verificare se ha i numeri. È una indicazione a metà, è un passo indietro per loro nella strada della candidatura di Berlusconi. Oggi Berlusconi ha fatto un passo indietro, non un passi in avanti».