Il presidente Mattarella ha riottenuto l’incarico. A spoglio ancora in corso ha superato il quorum di 505 voti necessario per l’elezione. Dopo la settima fumata nera, nella votazione di questa mattina, la maggioranza delle forze politiche ha raggiunto un’intesa per la riconferma del presidente uscente. Una decisione che ha scatenato la rabbia di Giorgia Meloni: Fratelli d’Italia è l’unica forza politica a non schierarsi ufficialmente per il reincarico e già parte l’accusa agli alleati per avere ceduto al pressing del centrosinistra. Viene fuori l’incapacità dei partiti di trovare un successore di Mattarella.
Dopo giorni di lunghissime e infruttuose trattative i partiti della maggioranza che sostiene il governo di Mario Draghi – Pd, Lega, M5s, Forza Italia e LeU – hanno alla fine trovato un accordo sull’elezione del presidente della Repubblica, cioè rieleggere il presidente uscente Sergio Mattarella. È una soluzione che da settimane era ritenuta il principale piano B nel caso in cui le trattative per trovare un nome condiviso fossero fallite, come poi è avvenuto.
Nel pomeriggio i capigruppo dei vari partiti sono stati ricevuti al Quirinale da Mattarella, il quale ha confermato che accetta l’incarico. Il Capo dello Stato ha detto che «aveva altri piani per il suo futuro», ma vista la situazione si è messo a disposizione, riferisce la capogruppo delle Autonomie al Senato Julia Unterberger lasciando il Quirinale. «Lo abbiamo pregato, vista la situazione, di restare per un altro mandato».
C’è amarezza, delusione e anche rabbia in Fratelli d’Italia per come è andata a finire. «È il fallimento della politica», sottolinea Giorgia Meloni. «I partiti hanno scelto di tirare a campare, barattando di fatto sette anni di presidenza della Repubblica in cambio di sette mesi in più di governo e di legislatura». La leader dei FdI cita il capolavoro di Giuseppe Tomasi di Lampedusa: «Manco il Gattopardo, siamo al: “nulla cambi, perché nulla cambi. Questo centrodestra va rifondato da capo, noi siamo leali, non cambiamo idea ogni cinque minuti». La scelta del bis «non appare fatta nell’interesse dell’Italia ma piuttosto per molto più bassi calcoli di opportunità».
Il giuramento del nuovo Capo dello Stato si terrà mercoledì pomeriggio tra le 15 e le 16. È quanto apprende LaPresse da fonti parlamentari.