La mozione Onu di condanna dell’aggressione russa dell’Ucraina ha avuto 141 sì, ma anche 5 no e 35 astensioni. Tra i contrari invece spiccano Eritrea, Corea del Nord, Siria, oltre ovviamente a Russia e Bielorussia. Il paese di Alexander Lukashenko è infatti al momento uno dei pochissimi schieratisi apertamente a favore di Mosca. Nell’elenco degli astenuti oltre alla Cina figurano India e Pakistan: tutti insieme fanno tre miliardi di abitanti. Colpisce pure l’astensione degli Emirati Arabi Uniti, forse il prossimo rifugio per i capitali degli oligarchi banditi da Londra e Zurigo.
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Putin può contare sull’appoggio totale della Bielorussia, una sorta di Stato satellite, che sta fornendo supporto logistico. Dopo le esercitazioni militari congiunte, i soldati russi hanno usato il territorio di Lukashenko per passare il confine da Nord e spostarsi rapidamente verso Kiev. Gli analisti pensano che il Paese possa anche essere una piattaforma per l’arsenale atomico russo, qualora fosse necessario.
La Russia ha rapporti di mutua difesa con diversi Paesi del CSTO (Organizzazione del Trattato di Sicurezza Collettiva). Ne fanno parte Armenia, Bielorussia, Kazakistan, Kirghizistan e Tagikistan. L’attacco russo ha senz’altro intimidito gli Stati satellite dell’ex Unione sovietica che temono una sorte simile. Va quindi capito quale potrà essere la posizione di questi Paesi. I Paesi europei che facevano parte del blocco sovietico hanno invece per il momento preso le distanze dal Cremlino. È il caso dell’Ungheria di Orban e della Repubblica Ceca di Zeman, memori delle invasioni sovietiche del Novecento. Il presidente bulgaro Radev ha definito «assolutamente inammissibile» l’attentato alla sovranità di un Paese.
Cuba è storicamente un partner della Russia. L’isola, insieme a Venezuela e Nicaragua, ha incolpato gli Usa di aver provocato la crisi, ma più per un sentimento anti-statunitense. Come nel caso di Caracas, anche Cuba è troppo distante per influire realmente in questo conflitto. Maduro ha commentato: «Cosa pretende il mondo? Che Putin resti a braccia conserte?». Il Venezuela non ha mai fatto mancare il suo appoggio a Mosca, nonostante i suoi numerosi problemi interni. L’aiuto concreto però, data la distanza geografica, è molto limitato.
L’Iran ha molti rapporti con la Russia e di recente il presidente Raisi, ha chiesto una cooperazione “permanente e strategica” con il Cremlino allo scopo di contrastare l’influenza degli Stati Uniti. Ma non ha commentato l’invasione dell’Ucraina. Il suo ministro degli Esteri ha twittato attribuendo la causa della crisi alle «provocazioni della Nato».