Il cuore dice Mahmood e Blanco, portabandiera dell’Italia all’Eurovision Song Contest che si svolgerà a Torino dal 10 al 14 maggio in seguito alla vittoria dei Måneskin lo scorso anno a Rotterdam.
La ragione indica che è un caso raro che il Paese organizzatore vinca: non accade da quasi trent’anni e, in precedenza, si è verificato soltanto sei volte in sessantacinque edizioni.
La politica comanda Ucraina, come segnale di solidarietà nei confronti dello Stato invaso, come monito all’aggressore russo e come simbolo di unità dell’Europa, anche se, nel contesto dell’Eurovision, non tutte le nazioni fanno parte del blocco occidentale, vedi Azerbaigian e Georgia (la Russia è ovviamente esclusa), e non tutti i governi sono schierati contro Putin, come quello ungherese.
La storia, tuttavia, ricorda che nel 1993 la Bosnia ed Erzegovina e la Croazia parteciparono all’Eurovision ma non finirono nemmeno nei primi posti», nonostante i due paesi fossero sotto attacco della Serbia. Successivamente, però, il pubblico e le giurie nazionali dell’Eurovision hanno dimostrato più volte di sapere interpretare in maniera collettiva un certo spirito del tempo. L’edizione del 2013 fu vinta dall’austriaca Conchita Wurst, una drag queen e attivista per i diritti della comunità LGBT+, mentre l’anno scorso il concorrente britannico, il cantante James Newman, ottenne un totale di zero punti sia dalle giurie nazionali sia dal televoto, pagando lo scotto dell’uscita del Regno Unito dall’Unione europea.
La speranza suggerisce l’ex equo, con un altro premiato accanto all’Ucraina: successe nell’edizione svoltasi a Madrid nel 1969, con ben quattro vincitori, fra cui la concorrente di casa, la spagnola Salomé, che sarebbe benaugurante per l’Italia.
«Le previsioni dei bookmakers dicono che possiamo vincere, ma prima che scoppiasse la guerra nel nostro Paese eravamo al quinto posto nelle previsioni, significa che la nostra canzone era già piaciuta agli europei», tiene a sottolineare Oleh Psyuk, rapper che guida la band dei Kalush Orchestra, in gara all’Eurovision per l’Ucraina. Sono stati “arruolati” per sostituire Alina Pash, inizialmente scelta per rappresentare l’Ucraina ma ritiratasi a causa delle polemiche per una sua visita in Crimea nel 2015. La Kalush Orchestra è una band hip-hop ucraina che combina motivi etnici con suoni moderni utilizzando diversi strumenti folk. Prende il nome dalla città ucraina di Kalush, città natale di Psiuk. Il loro brano in gara, Stefania, inizialmente era un omaggio alla madre di Oleh: «Dopo l’inizio della guerra il significato di questa canzone è cambiato, si è esteso, perché molte persone hanno perso la madre e non solo. Questo avvicina il messaggio a tanti cuori in Ucraina».
La band, dopo la partecipazione all’Eurovision di Torino, tornerà in patria. «Un membro della nostra band è in guerra e sta difendendo Kiev», dice Psyuk, anche lui impegnato come volontario in un’associazione umanitaria che aiuta i suoi concittadini a trovare riparo dalle bombe. «La nostra missione è quella di essere la voce del popolo ucraino e raccontare i dolori e le sofferenze causati dall’invasione russa».
A contendere la vittoria alla band di Kiev, sempre secondo i bookmakers, sono Mahmood e Blanco con Brividi, la canzone con la quale hanno trionfato lo scorso febbraio al Festival di Sanremo. «Siamo qui per divertirci», commenta sorridente Blanco, e Mahmood gli fa eco: «È la frase chiave di quest’anno», ridono. Ma «essere qui – spiegano più seri – è un bellissimo evento per tutti, la musica arriva dopo due anni di Covid e siamo molto felici ed entusiasti». Con loro due, Achille Lauro, in rappresentanza di San Marino, ed Emma Muscat, la maltese che nel 2018 ha partecipato al talent show “Amici” di Maria De Filippi, si formerà una sorta di “piccolo spazio Sanremo” sul palco supertecnologico di Torino. A Mika, Laura Pausini e Alessandro Cattelan il compito di condurre le dirette Rai e di far dimenticare l’ultima edizione organizzata in Italia: si tenne proprio a Torino nel 1991, presentata da Toto Cutugno e Gigliola Cinquetti, fu un clamoroso disastro.
Questa, infine, la pagella delle canzoni in gara:
• Albania – Ronela Hajati – Sekret
Ha partecipato a una serie vertiginosa di festival, concorsi e talent show televisivi negli ultimi dieci anni. Presenta un brano dance dagli echi d’Oriente e dance: 4
• Armenia – Rosa Linn – Snap
Nu folk di stampo americano: 5.5
• Australia – Sheldon Riley – Not the same
Ha vinto X Factor Australia, The Voice Australia e persino America’s Got Talent. Spera nel poker. Ballata pop, interpretazione intensa: 5.5
• Austria – LUM!X feat. Pia Maria – Alone
Il musicista italo-austriaco LUM!X, vero nome Luca Michlmayr, è diventato uno dei nomi più in voga della scena musicale elettronica mondiale. Nel 2017, ha collaborato con il produttore di successo italiano (e co-sceneggiatore di Halo) Gabry Ponte, meglio conosciuto come membro delle icone dell’elettronica Eiffel 65. Electro-dance: 4.5
• Azerbaigian – Nadir Rustamli – Fade To Black
Classicismo e romanticismo in una ballata pianistica: 5
• Belgio – Jérémie Makiese – Miss You
Originario di Anversa, in Belgio, Jérémie è un artista con una voce così impressionante che ha vinto la serie 2021 di The Voice Belgique. Ballata soul: 5.5
• Bulgaria – Intelligent Music Project – Intention
Supergruppo di musicisti con una vasta esperienza sia insieme sia con altre band. Chitarroni e giacche di cuoio per un rock gradevole: 5.5
• Croazia – Mia Dimšić – Guilty Pleasure
Elegante folk-pop stile Taylor Swift: 5.5
• Cipro – Andromache – Ela
Orientaleggiante: 4
• Republica Ceca – We Are Domi – Lights Off
Trio formatosi in Inghilterra e composto dalla cantante ceca Dominika Hašková, insieme ai musicisti Casper Hatlestad e Benjamin Rekstad, entrambi originari della Norvegia. Electro-pop ballabile: 5
• Danimarca – Reddi – The Show
La passione della band è per tutti i tipi di musica come mostra il brano che parte come ballata per poi crescere in un rock: 6.5
• Estonia – Stefan – Hope
Atmosfere spaghetti western, con richiami a Morricone: 4
• Finlandia – The Rasmus – Jezebel
Banale rock vichingo vecchio stile: 4.5
• Francia – Alvan & Ahez – Fulenn
Ibrido tra Oriente, Francia e techno: 4.5
• Georgia – Circus Mirus – Lock me in
Circus Mircus racchiude una miriade di generi, riflettendo in modo intricato il mondo interiore e l’esperienza di vita di ogni membro della band. Bizzarri, ricordano Frank Zappa: 7
• Germania – Malik Harris – Rockstars
Cantante e rapper tedesco-americano, ha supportato artisti internazionali tra cui James Blunt, Alex Clare, Jeremy Loops, Tom Odell e LP. Sound internazionale, voce rasposa e soul: 7
• Grecia – Amanda Tenfjord – Die Together
Nata da padre greco e madre norvegese, Tenfjord ha trascorso i primi anni della sua vita in Grecia, prima di trasferirsi in Norvegia con la sua famiglia, dove è rimasta da allora. Aria nordica sull’Egeo, ballata intensa: 7
• Islanda – Systur – Með Hækkandi Sol
Sigga, Beta ed Elín sono un gruppo di sorelle che cantano insieme da sempre. Brano dall’andamento country monotono e scialbo: 4
• Irlanda – Brooke – That’s rich
Confessa di aver scritto questo brano mentre divorava l’autobiografia di Debbie Harry. Stile Blondie: 4
• Israele – Michael Ben-David – I. M.”
Proviene da XFactor Israele. Techno: 4
• Italia – Mahmood & Blanco – Brividi
Accorciata di 20 secondi per far rientrare il brano in tre minuti, in linea con le regole del concorso. Per Mahmood è la seconda apparizione all’Eurovision, avendo rappresentato l’Italia nel 2019 con la canzone Soldi, piazzandosi secondo nella finalissima di Tel Aviv. Adesso si presenta in coppia con Blanco con il brano con il quale hanno vinto il Festival di Sanremo. Brividi: 8
• Lettonia – Citi Zēni – Eat Your salad
Tra rap e r&b alla Jamiroquai. Divertenti: 7
• Lituania – Monika Liu – Sentimentai
Languida, jazz, vintage, elettronica: 6
• Malta – Emma Muscat – Out of sight
Nel 2018 ha partecipato al talent show “Amici” di Maria De Filippi. Ha firmato un contratto con la Warner Music Italy ed ha pubblicato l’album “Moments”. Sofferta ballata soul, ben interpretata: 6.5
• Moldavia – Zdob şi Zdub & Fraţii Advahov – Trenulețul
Alla loro seconda partecipazione all’Eurovision. Rap tra country&western e Balcani. Divertente: 7
• Montenegro – Vladana – Breath
Ballata barocca: 4.5
• Nord Macedonia – Andrea – Circles
Ballata pop dal sound internazionale: 6
• Norvegia – Subwoolfer – Give that wolf a banana
Duo mascherato fra Batman e Lupo Ezechiele, colorati tutti di giallo. Sulla scia di “Gnam Gnam Style”: 4
• Paesi Bassi – S10 – De Diepte
Pronunciato “ès-ten”, è il nome d’arte di Stien den Hollander, cantante, rapper e cantautrice. Alt-pop che non lascia il segno: 5
• Polonia – Ochman – River
Polacco d’origini americane presenta un pop barocco: 4.5
• Portogallo – Maro – Saudade Saudade
Portoghese con base a Los Angeles. Stile americano nuove songwriter: 5
• Regno Unito – Sam Ryder – Space Man
Pop melodico da TikTok, abbastanza banale: 5
• Romania – WRS – Llámame
Flamenco dance: 4
• San Marino – Achille Lauro – Stripper
Il suo spettacolo è stato fra i più applauditi durante le prove, molto glamour, trasgressivo e ambiguo. Un brani più rock, sulla scia dei Maneskin: 6.5
• Serbia – Konstrakta – In Corpore Sano
Konstrakta è il soprannome di Ana Đurić, un’artista serba. La sua canzone è stata interpretata da alcuni come una critica al sistema sanitario serbo e una satira su standard di bellezza irraggiungibili. Elettronica ipnotica: 6
• Slovenia – LPS – Disko
Ritmi da discoteca: 5
• Spagna – Chanel – SloMo
Reggaeton: 4
• Svezia – Cornelia Jakobs – Hold Me Closer
Ballata romantica di buona fattura e ben interpretata. Molto d’effetto: 7
• Svizzera – Marius Bear – Boys Do Cry
Ex artista di strada, dalla Svizzera alla Germania, poi New York e Londra, per tornare in Svizzera. Ballata jazzy nostalgica interpretata da crooner: 5.5
• Ucraina – Orchestra Kalush – Stefania
Favoriti d’obbligo, hip hop dalle venature etno: 10 voto politico