La nuova lettera di raccomandazioni all’Italia da parte della Commissione europea apre scenari preoccupanti per i risparmiatori. «Il Paese deve limitare la crescita della spesa corrente, per una riduzione credibile e graduale del debito e espandere gli investimenti pubblici per la transizione verde e digitale ma anche, sul fisco, rivedere le aliquote marginali e allineando i valori catastali ai valori di mercato». Si tratta di un vero e proprio attacco alle nostre case, alle nostre rendite immobiliari, a quell’investimento affidabile.
Nonostante i tentativi di rassicurazione da parte del commissario italiano all’economia, Paolo Gentiloni, siamo alle solite: i vertici di Bruxelles chiedono all’Italia di aumentare il carico di tributi sul mattone, in particolare quello di tipo patrimoniale. A loro dire, infatti, nonostante quest’ultimo sia più che doppio, ogni anno, rispetto a quello esistente fino al 2011 (il Governo Monti sostituì l’Ici da 9 miliardi di euro annui con l’Imu da 25 miliardi, ora stabilizzatasi sui 21/22), nel nostro Paese c’è ancora bisogno di riequilibrare la tassazione, spostandola dal lavoro agli immobili. La Commissione Ue basa la raccomandazione sul presupposto che l’imposizione sugli immobili sia meno dannosa per la crescita.
«Finisce la pandemia e la Commissione europea torna a riproporre la sua “raccomandazione” all’Italia di aggiornare il catasto per aumentare le tasse sulla casa»: così il presidente di Confedilizia, Giorgio Spaziani Testa, commenta le anticipazioni di stampa. «È sconcertante – prosegue Spaziani Testa – e il fatto che qualcuno già parli di “assist” nei confronti di Palazzo Chigi è significativo. Non va dimenticato, infatti, che la relazione del Ministero dell’economia che accompagna la delega fiscale ammette espressamente che l’articolo sul catasto è “coerente” con la richiesta della Ue di aumentare l’imposizione sugli immobili attraverso l’intervento sul catasto».
Bruxelles torna a riproporre tutti i suoi cavalli di battaglia. Nulla di vincolante, intendiamoci, ma il sospetto del “gioco di sponda” con Roma è di quelli che destano inquietudine. In altre parole, sono in tanti a ritenere che il periodico richiamo della Ue all’aggiornamento del catasto e al contestuale incremento dell’imposizione sugli immobili sia un modo per fare pressione dall’esterno e così agevolare un’operazione voluta da alcuni settori del nostro Paese.
Tra l’altro, nella documentazione diffusa dalla Commissione europea, c’è anche una parte dedicata al rammarico dell’Unione per la mancata tassazione Imu della gran parte delle “prime case”. Il Paese del risparmio immobiliare e della proprietà edilizia diffusa dovrebbe veder tutelata questa sua peculiarità. A maggior ragione in una fase critica come quella che stiamo vivendo da oltre due anni, fra pandemia, guerra e conseguenti ricadute su redditi, consumi, lavoro. Invece, si agisce nel senso esattamente opposto. Non rendendosi conto, o volutamente disinteressandosene, che ogni ulteriore aggravio fiscale sul mattone determinerebbe conseguenze negative per l’intera economia.
«Siamo in grado di governarci da soli. Se la Ue ci impone di aumentare la tassa sulla casa si attacca al tram. La casa per gli italiani è sacra. Se qualcuno a Bruxelles ritiene che dovremmo tornare a tassare anche la prima casa rimarrà deluso», ha detto il leader della Lega, Matteo Salvini. Anche Giorgia Meloni va in difesa degli italiani contro l’aumento delle tasse sulla casa. La numero uno di Fratelli d’Italia non resta sorpresa dalle ultime novità arrivate da Bruxelles sulla riforma del catasto, denunciando ancora una volta il comportamento della sinistra e dell’Unione europea, che vanno nuovamente ad intaccare le tasche dei cittadini: «Nelle sue raccomandazioni all’Italia la Commissione europea conferma che la riforma del catasto, prevista dal governo Draghi nella delega fiscale, serve ad aumentare la pressione fiscale sugli immobili. È la prova provata di quello che Fratelli d’Italia sostiene da tempo: l’obiettivo del Pd e della sinistra è aumentare le tasse sulla casa. Fratelli d’Italia continuerà la sua battaglia, in Parlamento e in ogni sede, per sventare questo ennesimo tentativo di aumentare le tasse. Giù le mani dalla casa degli italiani».