• Cookie Policy
  • Chi siamo
sabato, Agosto 13, 2022
  • Login
Pickline
  • Italia
  • Politica
  • Economia
  • Green Economy
  • Mondo
  • Cultura
    • Libri
    • Musica
    • TV Play
    • Cinema
  • Tech
  • Sport
  • Salute
No Result
View All Result
  • Italia
  • Politica
  • Economia
  • Green Economy
  • Mondo
  • Cultura
    • Libri
    • Musica
    • TV Play
    • Cinema
  • Tech
  • Sport
  • Salute
No Result
View All Result
Pickline
No Result
View All Result

“Don Giovanni in Sicilia” di Vitaliano Brancati

Brancati ci porta nell’Italia fascista offrendoci uno straordinario romanzo d’ambiente, dei costumi e della cultura del tempo

Francesco Capaldo di Francesco Capaldo
Giugno 30, 2022
in Libri
Tempo di lettura: 3 mins read
A A
"Don Giovanni in Sicilia" di Vitaliano Brancati

Forse per alleviare il calore di un’estate torrida ci vogliono buoni libri. Libri che sappiano parlare al cuore, che sappiano essere leggeri ma che ci aiutino anche a riflettere. Don Giovanni in Sicilia di Vitaliano Brancati credo sia uno di questi. È un romanzo breve che si adatta bene al nostro tempo, velato non solo dall’afa di un caldo anomalo ma anche da ombre oscure che ci impediscono di capire cosa accade intorno a noi.

Brancati scrive Don Giovanni in Sicilia nell’Italia fascista, e con uno stile magistrale, leggero, ironico, ci porta nella Catania degli anni ’40, offrendoci uno straordinario romanzo d’ambiente, dei costumi e della cultura del tempo. Protagonista del romanzo è un giovane siciliano, Giovanni Percolla, di origini borghesi, ossessionato come tutti i suoi coetanei dal culto per le donne. La sua esistenza scorre fra lavoro (lavora nel negozio dello zio) e avventure galanti. Conduce vita da scapolo, rientra a casa tardi la notte, e per le sorelle (tutte zitelle), con le quali vive, la sua esistenza è avvolta come da un alone mistero. Giovanni (come i suoi coetanei e gli abitanti della sua città) non si accorge di quanto accade intorno a lui; la sua esistenza è votata al disimpegno politico, al godimento puro della vita. Il culto della donna nasconde disinteresse sociale; è un male non solo dei catanesi ma degli italiani tutti, una forma di rimozione della realtà che lo scrittore denuncia in maniera indiretta e con grande lucidità. Per i catanesi come per gli italiani tutti, imprigionati nel culto della forma, non conta l’essenziale ma il superfluo; è in questo superfluo che si cela la loro acquiescenza verso la dittatura fascista, il loro rifiuto dell’impegno politico. Esempio lampante di questo atteggiamento è un fatto irrilevante che sconvolgerà invece la vita di Giovanni: Maria Antonietta dei Marchesi di Marconella lo aveva guardato (p.33):

[…] La signorina Maria Antonietta, dei marchesi di Marconella, lo aveva guardato!
Tutto qui? Diranno i nostri lettori.
Tutto qui! Ma non è poco, e spieghiamo perché. […]

Come spiegherà la voce narrante la storia più importante di Catania non è quella del costume o delle rivolte o dei commerci ma degli sguardi:

[…] Bisogna poi aggiungere che la storia più importante di Catania non è quella dei costumi, del commercio, degli edifici e delle rivolte, ma la storia degli sguardi. La vita della città è piena di avvenimenti, amicizie, risse, amori, insulti, solo negli sguardi che corrono fra uomini e donne; nel resto, è povera e noiosa. […]

Le donne ricevono gli sguardi, per lunghe ore, sulle palpebre abbassate, illuminandosi a poco a poco dell’albore sottile che formano, attorno a un viso, centinaia di occhi che vi mandino le loro scintille. Raramente li ricambiano. Ma quando levano la testa dall’attitudine reclinata, e gettano un lampo, tutta la vita di un uomo ha cambiato corso e natura. […]

Giovanni come tutta la sua generazione è stato educato in una cultura che ottunde e oscura la coscienza civile degli uomini; punto di svolta nella sua vita, anche se con inconsapevolezza, è sicuramente la scoperta dell’amore; da qui seguirà un cambiamento profondo, il rifiuto di un modello di comportamento che aveva caratterizzato la sua vita fino a quel momento, e soprattutto un matrimonio che lo porterà lontano dalla Sicilia, prima a Roma e poi a Milano, dove il protagonista è costretto ad adattarsi a un altro modo di vivere, a docce fredde, ed ad accogliere nella sua casa, secondo un codice di libertà che aveva concesso alla moglie, gli amici che lei di volta in volta invitava a casa. Anche qui Giovanni ha avventure galanti che non intaccano però la passione d’amore per la moglie, nei confronti della quale cerca di non ostentare sentimenti di gelosia.

LEGGI ANCHE: “Per un’etica condivisa” di Enzo Bianchi

Giovanni si muove nel mondo del suo tempo con straordinaria capacità di adattamento; è parte di una società tutta impegnata a vivere e refrattaria a una coscienza più autentica e profonda della realtà. È il simbolo della media borghesia; non ha grandi qualità se non il suo fascino e la sua capacità di sedurre. È imprigionato nella sua quotidianità che gli diventa inaccettabile e insopportabile solo quando scopre l’amore per Ninetta; l’amore lo spinge a un cambiamento che non giunge mai a una conclusione definitiva se non quando con la moglie intraprende un viaggio di momentaneo ritorno in Sicilia e a Catania; è qui che egli capisce la profonda distanza emotiva e sentimentale che lo separa da lei, e forse è il vero punto di svolta del romanzo, non dichiarato esplicitamente, in cui il codice erotico non è più adatto a leggere la realtà e a rispondere alla serpeggiante e mai esplicitata inquietudine di Giovanni e di una generazione.

Non è un momento di ritorno al passato ma una rottura inaspettata e imprevedibile; è forse il primo e vero atto di maturità del protagonista, che per la prima volta compie una scelta e si rende conto dell’impossibilità di ingabbiare la vita in schemi e modelli predefiniti. Il suo è anche un atto di ribellione contro la realtà del suo tempo e forse un richiamo indiretto valido allora e ancora oggi alla consapevolezza civile.

Tags: Don Giovanni in SiciliaVitaliano Brancati
Share243Tweet152Share42ShareSendSend
Articolo precedente

Omicron 5, altro che nuova ondata: l’80% dei pazienti ricoverato per altri motivi

Articolo successivo

Autostrade, arriva l’aumento dei pedaggi: il regalo del governo per l’estate

Altri Articoli

L’ estate di Caronte – Prima puntata
Libri

L’ estate di Caronte – Nona puntata

Agosto 8, 2022
L’ estate di Caronte – Prima puntata
Libri

L’ estate di Caronte – Ottava puntata

Agosto 1, 2022
Norberto Bobbio, Pace
Libri

La “Pace” secondo Norberto Bobbio

Luglio 28, 2022
Articolo successivo
Autostrade, arriva l’aumento dei pedaggi: il regalo del governo per l’estate

Autostrade, arriva l’aumento dei pedaggi: il regalo del governo per l’estate

  • Italia
  • Politica
  • Economia
  • Green Economy
  • Mondo
  • Cultura
  • Libri
  • Musica
  • TV Play
  • Cinema
  • Tech
  • Sport
  • Salute

© 2021 Casa editrice: MAURFIX S.r.l.
P. IVA 02713310833 - ROC n. 31556 - ISSN 2611-528X
PICKLINE è una testata giornalistica registrata al Tribunale di Roma n. 89 del 22/05/2018
Fondatore e Direttore Editoriale: Maurizio Andreanò
Direttore Responsabile: Gianluca Santisi
Mail: redazione@pickline.it

No Result
View All Result
  • Italia
  • Politica
  • Economia
  • Mondo
  • Cultura
  • Libri
  • Musica
  • TV Play
  • Cinema
  • Tech
  • Sport
  • Salute

© 2021 Casa editrice: MAURFIX S.r.l.
P. IVA 02713310833 - ROC n. 31556 - ISSN 2611-528X
PICKLINE è una testata giornalistica registrata al Tribunale di Roma n. 89 del 22/05/2018
Fondatore e Direttore Editoriale: Maurizio Andreanò
Direttore Responsabile: Gianluca Santisi
Mail: redazione@pickline.it

Welcome Back!

Login to your account below

Forgotten Password?

Retrieve your password

Please enter your username or email address to reset your password.

Log In