Dal primo aprile è finita l’emergenza. Dal primo giugno non è più necessario presentare il Green Pass per entrare in Italia. Dal primo ottobre è caduto l’obbligo di indossare la mascherina sui mezzi di trasporto (prorogato di un mese per ospedali e Rsa). In Italia però c’è ancora una parte di popolazione ossessionata dall’emergenza Covid nonostante questa sia stata dichiarata “finita” da tempo. Grazie a Speranza e alla sua orda di televirologi ed esperti del terrore, molte persone vivono ancora nella paura e nell’angoscia. La realtà, però, racconta di reparti Covid e, soprattutto, di terapie intensive vuote. Con il numero di morti statisticamente irrilevante. Eppure in molti non riescono a liberarsi delle mascherine. E a farne le spese ora sono soprattutto bambini e ragazzi. A scuola molti dirigenti scolastici e professori impongono o raccomandano ancora l’uso delle mascherine.
In classe, dove la mascherina non si indossa più dall’inizio dell’anno, restano le indicazioni contenute nella circolare del Ministero della Salute dello scorso 30 marzo. Pertanto, a chiunque abbia avuto contatti stretti con soggetti confermati positivi al Sars-CoV-2, è applicato il cosiddetto «regime di autosorveglianza», consistente nell’obbligo di indossare mascherina Ffp2 fino al decimo giorno successivo alla data dell’ultimo contatto stretto. Un provvedimento già in sé contraddittorio, visto che la quarantena per chi ha contratto il Covid è stata ridotta da sette a cinque giorni. Mentre il resto della società è tornato alla normalità, la scuola continua ad essere vittima di un accanimento spacciato per prudenza.
L’inizio dell’anno scolastico è stato quindi segnato non dalla fine delle restrizioni, ma da una loro ripresa in altra e subdola forma mediante il ricorso a circolari e vademecum. Pur non essendo mutato il quadro normativo, la situazione nelle scuole, destinata probabilmente a peggiorare con l’incedere dell’autunno, ha indotto Confederazione Legale per i diritti dell’uomo a formulare una nuova diffida nei confronti degli attori politici e governativi e delle istituzioni scolastiche: «Si invitano le istituzioni universitarie e scolastiche di ogni ordine e grado, il Governo in carica ed i partiti che saranno presenti in Parlamento a seguito dalle recenti elezioni, tutti come in indirizzo, a voler immediatamente revocare ogni restrizione imposta agli alunni all’interno delle scuole ed università in quanto illegittima, illegale e tale da determinare danni gravissimi ed irreparabili alla popolazione scolastica. Con riserva di denunciare i responsabili alla competente magistratura penale».
Le mascherine Ffp2, ricorda Confederazione Legale per i diritti dell’uomo, non sono presidi sanitari e non hanno natura di dispositivi di protezione individuale, tanto meno sono state testate ed approvate per i bambini ed i minorenni in generale. Inoltre, l’uso prolungato delle mascherine è connesso a gravi rischi per la salute, ben più gravi di quelli, blandi ed irrilevanti per i più giovani, del contagio con sindromi influenzali. «Si è ridotta enormemente la resistenza immunologica nei bambini a causa del prolungato ed ingiustificato uso di mascherine che ha danneggiato le mucose dell’apparato aereo superiore ed ha impedito le micro esposizioni ad antigeni infettivi che, in genere, attivano ed amplificano la risposta immunitaria già sulla superficie del cavo orale», segnala Claudio Giorlandino, direttore scientifico del Centro di ricerche Altamedica.
A confermare le preoccupazioni dei genitori anche un recente studio che tiene conto del “rebreathing” – ovvero di valutazione della respirazione in circuito chiuso – con “captazione (inalazione) del CO2 dei gas espirati” in tempo reale. Questo studio pubblicato sul sito di raccolta dati scientifici Medrxiv.org, afferma che l’uso della mascherina fa aumentare notevolmente l’inalazione di CO2, causando un generale deterioramento cognitivo e della salute. Con l’utilizzo prolungato delle FFP2, si supera velocemente la soglia di sicurezza di CO2, inalandone una quantità 10-20 volte superiore rispetto alla normale respirazione.
La diffida di Confederazione Legale per i diritti dell’uomo vuole evitare l’ennesima campagna allarmistica con l’arrivo dell’autunno a danno dei più giovani. Non è un caso che i televirologi, Pregliasco in testa, sono tornati alla carica, parlando di nuove ondate in arrivo. In più, è tornato il tormentone dei vaccini “aggiornati” e quello degli antinfluenzali a mRNA come per il Covid. Ma i numeri raccontano altro: le terapie intensive sono vuote, come emerge dai dati Agenas (occupazione al 2%) e i valori sono in decrescita esponenziale quasi costante dall’ultima settimana di luglio, idem per i ricoveri (5% di occupazione dell’area non critica).