La presidente della Corte costituzionale Silvana Sciarra torna a parlare delle sentenze che la scorsa settimana hanno respinto i dubbi di legittimità costituzionale dell’obbligo vaccinale imposto da governo e Parlamento nel 2021 per contrastare la pandemia. Sulle pagine del Corriere della Sera spiega che «il filo conduttore delle nostre decisioni è stata la non irragionevolezza delle scelte adottate dal legislatore, sulla scorta dei risultati raggiunti dalla scienza».
Ciò che stupisce del contenuto dell’intervista è la totale assenza di qualsiasi riferimento alla Costituzione. Silvana Sciarra non cita mai la Carta, nemmeno per sbaglio. Eppure la Corte, di cui è massima espressione, avrebbe il compito di difendere la Costituzione contro qualsiasi attacco. Ci sono state però altre priorità, che Silvana Sciarra esplicita bene nell’intervista: «Posso solo dire che la Corte ha ascoltato la scienza, come del resto è avvenuto più volte in passato, in tema di vaccinazioni e altro». Hanno quindi seguito la scienza, prima ancora della Costituzione. Ma quale scienza? Quella che dice che chi è vaccinato si contagia ugualmente e si ammala lo stesso?
La scienza a cui si riferisce Silvana Sciarra è quella dei vari Burioni, Bassetti e Pregliasco e dei tanti virologi pro vaccino. Ma della scienza fanno parte anche le voci fuori dal coro come quella di Joseph Ladapo, principale consigliere medico del Governatore della Florida, che si è sempre opposto a qualsiasi obbligo di vaccinazione contro il Covid. Nel variegato universo della scienza fa parte anche l’autorità sanitaria danese che dallo scorso settembre aveva deciso di indirizzare la campagna di vaccinazione esclusivamente agli over 50.
Sciarra è appena rientrata dal Lussemburgo, dove ha partecipato alle celebrazioni per i settant’anni della Corte di giustizia europea e discusso — con gli altri presidenti delle Corti costituzionali e delle Corti supreme, insieme ai vertici delle istituzioni politiche europee — l’importanza del dialogo e del confronto tra gli organismi di garanzia dei diversi Paesi: «Quando viene sollecitata, la Corte di giustizia fornisce un’interpretazione uniforme del Diritto europeo che si riverbera su tutti gli ordinamenti nazionali. È un dato importantissimo, perché dà un’ulteriore spinta unificante agli Stati membri dell’Unione».
Eppure sull’obbligo vaccinale questo dialogo non c’è stato. Le varie corti dei diversi Paesi europei si sono mosse in ordine sparso. In Grecia, solo pochi giorni fa, l’Alta Corte ha annullato l’obbligo vaccinale imposto agli operatori sanitari, perché ritenuto incostituzionale. E ancor prima in Spagna alcune corti costituzionali regionali avevano bocciato l’introduzione del Green pass motivando la scelta sull’incapacità del vaccino di impedire la trasmissione dell’infezione.