Partiamo da un presupposto. Ancora oggi, a distanza di ormai tre anni dallo scoppio della crisi pandemica, manca una certa trasparenza sul prezzo delle dosi dei vaccini anti-Covid. Il punto però è un altro: i singoli Stati si sono svenati, affamando i cittadini, per ricomprarli e senza ottenere nemmeno una parte di proprietà dei brevetti. Soldi pubblici, dunque, per far ricchi i privati.
Le stime ufficiali arrivano dal primo studio complessivo sugli investimenti per lo sviluppo e la produzione dei primi vaccini, commissionato dal Parlamento europeo: emerge che a fronte dei 30 miliardi di euro spesi dal pubblico i privati ne avrebbero investiti soltanto 16. E così, mentre la presidente della Commissione Ue, Ursula von der Leyen, deve ancora chiarire la sua posizione dopo lo scandalo delle chat con il Ceo di Pfizer, Albert Bourla, secondo i dati sulla spesa per ricercare e produrre i vaccini contro il Covid prima della loro autorizzazione negli Usa e in Europa, governi e altri Enti pubblici hanno speso quasi il doppio di quanto investito dalle grandi aziende farmaceutiche.
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I circa 30 miliardi spesi dai governi di Stati Uniti e Unione europea (e quindi anche da parte dei cittadini italiani) sono stati tutti a fondo perduto per l’acquisto di vaccini prima della loro approvazione. È chiaro dunque che quei vaccini sarebbero poi dovuti essere acquistati e somministrati forzosamente. Ed è chiaro che in questo processo a risentirne siano stati soprattutto gli studi e le ricerche sulla loro efficacia e sui loro effetti collaterali. Le conseguenze a livello di salute, infatti, si stanno pagando ora: con i loro effetti avversi a lungo termine e con una “inspiegabile” scia di malori e morti improvvise.
Questo studio sui costi è stato realizzato dagli italiani Massimo Florio e Simona Gamba dell’Università di Milano, e da Chiara Pancotti del centro studi Csil. Governi e Enti pubblici solo tra il 2020 e il 2021, cioè prima dell’autorizzazione all’utilizzo dei vaccini, hanno speso un totale di 9 miliardi di euro. Un bell’affare per le case farmaceutiche: i governi hanno finanziato la ricerca e non hanno ottenuto nemmeno una minima parte dei brevetti. Un regalo, insomma. A spesa dei contribuenti.
Analizzando lo studio sul costo dei vaccini, la spesa sostenuta dalle Big Pharma ammonta a circa 4-5 miliardi di euro. Diverse pagine, però, sono dedicate alla difficoltà di conoscere accuratamente quest’ultimo dato. Con l’eccezione di Pfizer e Novavax, nessuna società farmaceutica ha fornito dati dettagliati sulle spese sostenute. I ricercatori si sono basati per la loro stima sull’incremento per ciascuna società della spesa complessiva in ricerca e sviluppo negli anni 2020-2021 che emerge dai loro bilanci pubblici. Nei loro calcoli hanno tenuto conto dei trend di questa voce di spesa negli anni precedenti e hanno utilizzato questa cifra come stima massima della spesa.
Il grosso del sostegno pubblico è arrivato nella fase di produzione dei vaccini, tramite quelli che sono stati chiamati advanced purchase agreement, ossia accordi con le società farmaceutiche da parte di Stati Uniti ed Unione europea per acquistare in blocco centinaia di milioni di dosi di vaccini senza attendere la loro approvazione da parte delle autorità farmaceutiche nazionali. Secondo le stime degli autori dello studio, i governi hanno speso un totale di 21 miliardi di euro per gli advanced purchase agreement.
Come nel caso della ricerca e sviluppo, anche stimare l’investimento compiuto dalle società nell’aumentare la capacità produttiva dei vaccini non è semplice e i ricercatori hanno dovuto ricorrere a strumenti indiretti. Il principale elemento che hanno considerato è l’incremento della voce attività immobilizzate nei bilanci delle società farmaceutiche, una voce che include macchinari, impianti e linee di produzione (anche in questo caso, Pfizer e Novavax hanno fornito dati più compliti). La stima dei ricercatori è di una spesa totale di 11 miliardi di euro, con un margine di errore di 3 miliardi.
In conclusione, secondo i ricercatori, i governi hanno sostenuto circa metà di tutte le spese per lo sviluppo dei vaccini anti-Covid prima dell’approvazione, sostenendo la ricerca e lo sviluppo dei vaccini con 9 miliardi di euro e garantendo in anticipo acquisti per 21 miliardi. Dunque, chi ha sostenuto i costi per la ricerca e la produzione dei vaccini anti-Covid? I governi o le Big Pharma? La risposta è semplice, i governi. E chi ci ha guadagnato di più?La risposta è altrettanto semplice: le Big Pharma.