Roberto Burioni sconfessa se stesso, ancora una volta. Sulla rivista scientifica Journal of translational medicine, uno studio sulla variante Omicron del Covid-19 arriva alla conclusione di una «necessaria convivenza con il virus». Una tesi a cui erano giunti ormai milioni di italiani. Ma quello che stupisce non è tanto il contenuto della ricerca, piuttosto la firma: la specialista in sanità pubblica presso l’istituto Gimbe, Renata Gili, e il virologo Roberto Burioni. Sì, proprio lui: una delle voci più allarmiste dei mesi della pandemia è arrivata, con estrema naturalezza, a firmare un documento che smentisce le tesi sostenute nel recente passato.
E pensare che lo stesso Burioni era stato autore, in tempi non sospetti, di affermazioni quali «i vaccinati non possono trasmettere la malattia». Per non parlare della sua feroce condanna contro chi rifiutava l’imposizione del vaccino: «Saranno agli arresti domiciliari chiusi in casa come dei sorci». Ma come riportato sulle pagine della Verità, il contenuto dello studio firmato da Burioni è molto chiaro: «Il Covid-19, una volta apparsa la variante Omicron, si è trasformato in una malattia diversa rispetto a quella legata alle varianti precedenti. Clinicamente, Omicron causa una malattia meno grave». Concetto che alcuni scienziati avevano sostenuto fin da subito, scontrandosi però con le voci di chi invocava lockdown, Green pass e coprifuoco.
Il Burioni del 2023 spiega che «il sintomo più frequente è il mal di gola e la voce rauca. Ci troviamo di fronte a una variante che presenta una minore efficacia di replicazione nel tratto respiratorio inferiore, con un coinvolgimento sistemico inferiore». Ci sono voluti tre anni di obblighi e restrizioni, ma Burioni ha finalmente spiegato che Omicron colpisce naso e gola, senza interessare i polmoni, un po’ come il raffreddore.
Cosa diceva, invece, il Burioni del passato? A marzo del 2022, ospite di Fabio Fazio a Che Tempo che fa, spiegava che definire Omicron un semplice raffreddore «è una forzatura, il Covid pur nella sua variante Omicron rimane un virus contagiosissimo e pericolosissimo». E qualche mese dopo sempre da Fazio faceva un clamoroso passo indietro su alcuni dei temi più discussi: Green pass, obbligo vaccinale, efficacia dei farmaci anti-Covid. «Il vaccino – affermava Burioni – non ha più grande efficacia nel proteggere contro l’infezione: fino alla Delta aveva notevole efficacia, quindi Green pass e obbligo avevano un senso. Ma io, a casa col Covid, sono l’esempio del fatto che il vaccino non protegge contro l’infezione». In realtà, basta controllare i dati per rendersi conto, la «protezione dall’infezione» non c’era mai stata, tant’è che da quando sono stati introdotti Green pass e obbligo vaccinale si sono contati milioni di contagi e ricoveri, e persino decessi.