Tutti si aspettavano un cambio di passo rispetto alla gestione Speranza, ma così non è stato. Nonostante l’emergenza sanitaria sia ormai superata da tempo, il ministro della Salute, Orazio Schillaci, continua a raccomandare la vaccinazione anti-Covid ad anziani e fragili. E adesso forse si capisce il perché. Schillaci possiede quasi 56mila azioni di Big Pharma per un valore di oltre 100mila dollari.
Nello specifico si tratta di 8 società, tutte quotate alla borsa di New York, che si occupano di tecnologie mediche, farmaci innovativi per la cura di Covid e tumori, screening della salute per le assicurazioni. Come scrive Federico Marconi su Domani, sono tutte aziende americane con una capitalizzazione di decine, quando non centinaia, di milioni di dollari. La scoperta il quotidiano l’ha fatta spulciando la dichiarazione patrimoniale del ministro della Salute, già rettore dell’Università di Tor Vergata. Tutto in regola. Schillaci ha, infatti, denunciato tutti i suoi possedimenti, come previsto dalla legge, però il rischio di un conflitto d’interessi rimane.
Domani ha chiesto chiarimenti all’ufficio stampa del ministero, che ha precisato che le azioni «sono in possesso del ministro Orazio Schillaci da alcuni anni, molto tempo prima dell’assunzione di incarico di governo». Non hanno, dunque, «nessuna attinenza con l’attuale impegno».
Ma il dubbio resta. Il ministro della Salute possiede, ad esempio, 28mila azioni della Athossa Theurapeutics, una società che si occupa prevalentemente di prevenzione e cura del cancro al seno, ma che fino all’anno scorso ha avuto un programma di ricerca sul trattamento del Covid. La domanda dunque resta legittima: può un ministro possedere azioni di società che operano nel settore di cui si occupa? Oltre a quelle di Big Pharma, Schillaci possiede anche 25 pacchetti di azioni di società quotate a Wall Street, per un valore di oltre 700mila dollari. Nessun investimento in società italiane.