Via libera dal Senato al ddl per l’istituzione di una Commissione parlamentare di inchiesta sulla gestione dell’emergenza sanitaria causata dal Covid e sulle misure adottate per prevenire e affrontare la pandemia. I voti favorevoli sono stati 94, i contrari 64, nessun astenuto. Il provvedimento, già approvato dalla Camera, tornerà a Montecitorio perché ci sono state modifiche in commissione Affari sociali, mentre in Aula gli emendamenti sono stati tutti respinti.
Terrorizzato. Questo è lo stato d’animo di Giuseppe Conte e del M5S in merito alla Commissione d’inchiesta sul Covid. Il governo pandemico ha messo in ginocchio economicamente, sanitariamente e socialmente un’intera nazione. E ora l’idea che si possa fare luce sulle malefatte di quell’epoca, di cui paghiamo pegno ancora oggi, fa tremare i protagonisti dei Dpcm e della sospensione della democrazia.
Ed è dal Senato che arriva un pesante attacco a Conte per i suoi tentativi di affossare l’inchiesta. Eppure l’Italia e gli italiani meritano verità e giustizia. Matteo Renzi su X ha scritto: «Vogliamo la verità sui soldati russi in Italia, sui ventilatori cinesi malfunzionanti, sulle maxi-provvigioni delle mascherine. Ma i grillini non erano quelli che volevano sempre la verità e la trasparenza? E allora perché Giuseppe Conte ha così paura della Commissione?».
Ma già nel testo licenziato in prima lettura dalla Camera sono state avanzate diverse modifiche. In particolare, la Commissione d’inchiesta non avrà più il compito di indagare «eventuali obblighi e restrizioni carenti di giustificazione in base ai criteri della ragionevolezza, della proporzionalità e dell’efficacia, contraddittori o contrastanti con i principi costituzionali», ma si limiterà a esaminare il fondamento scientifico delle misure di contenimento. Ma non è finita qui perché non dovrà «valutare la legittimità della dichiarazione dello stato di emergenza e delle relative proroghe nonché dell’utilizzo dello strumento della decretazione d’urgenza». Stato di emergenza, Dpcm e restrizioni, utilizzati dal governo di Conte e Speranza, non saranno quindi più oggetto di indagine.
Il timore della maggioranza di governo, ma anche di parte dell’opposizione con Italia Viva, è che questo iter venga ulteriormente rallentato dal Movimento 5 Stelle e dalla sinistra. Sempre ieri infatti anche Alleanza Verdi e Sinistra al Senato ha presentato una pregiudiziale di costituzionalità all’istituzione della commissione d’inchiesta Covid e sulle misure per prevenire e affrontare l’emergenza epidemiologica. A giudizio di Alleanza Verdi e Sinistra l’istituzione di questa commissione esclude di fatto alcuni dei titolari più rilevanti di quella stessa gestione di emergenza, ossia le Regioni. Evidenzierebbe pertanto solo un intento politico e non il vero accertamento dei fatti, così come prescritto dall’articolo 82 della Costituzione.
«È ora di fare luce. Troppi sono ancora gli interrogativi che aleggiano su una fase storica che ha fortemente segnato la nostra nazione a livello politico e sociale. Tra i temi di indagine rivendico l’inserimento anche dell’efficacia dei protocolli terapeutici in relazione alla loro applicazione nelle terapie domiciliari e nelle cure ai soggetti più fragili. E gli atti di Commissione Ue ed Ema sui vaccini», replica Fratelli d’Italia. Chi ha paura di questa commissione ha chiaramente qualcosa da nascondere.