La Camera dice no alla riforma del Mes. L’Aula respinge la proposta di legge di ratifica del nuovo trattato: 184 i voti contrari, solo 72 a favore, 44 gli astenuti. Si spacca la maggioranza: no di Lega e Fratelli d’Italia, Forza Italia si astiene. Voto favorevole da Pd, Più Europa, Iv e Azione. L’Italia, quindi, è, unica in Europa, a far saltare il banco di una riforma che è stata già da tempo ratificata da tutti gli altri Stati membri.
È una sonora bocciatura che di fatto blocca per tutti i 20 paesi che fanno parte del Mes l’entrata in vigore di una riforma importante, che avrebbe introdotto tra le varie cose un meccanismo di aiuti in caso di diffuse crisi bancarie. La riforma era già stata approvata da tempo, anche dall’Italia, e doveva solo essere ratificata dai vari parlamenti nazionali entro il 31 dicembre. A parte l’Italia, tutti i paesi interessati avevano già concluso il procedimento di ratifica. Da quando è entrato in carica il governo di Giorgia Meloni aveva rinviato più volte il voto.
A livello politico invece il voto è importante perché mostra per la prima volta una netta divisione tra i partiti che compongono la maggioranza di governo: Fratelli d’Italia e Lega hanno votato contro la ratifica, mentre si sono astenuti Forza Italia e Noi Moderati (un piccolo partito di centrodestra che sostiene il governo di Giorgia Meloni). Questo perché in passato le posizioni assunte sul Mes erano state molto diverse: Fratelli d’Italia e la Lega si erano espressi in modo molto duro sia contro la riforma del Mes che contro lo strumento stesso, costruendo un pezzo del proprio consenso su questo tema mentre erano all’opposizione.
FdI e Lega hanno sempre legato a questo strumento diversi slogan della loro propaganda antieuropea, definendolo un opprimente meccanismo burocratico europeo e sostenendo che limiterebbe la libertà dei singoli paesi di compiere in autonomia le loro scelte in ambito economico. Forza Italia si era sempre dimostrata piuttosto neutra, se non addirittura favorevole.
Con questo risultato con ogni probabilità il voto sulla ratifica del Mes sarà rinviato a dopo le elezioni europee, in programma a giugno del 2024: è possibile che nel frattempo venga ripresentato un disegno di legge per la ratifica del trattato, ma il parlamento non può discutere una proposta di legge analoga a quella bocciata prima di sei mesi.