Via libera dell’Aula del Senato alla manovra. La legge di bilancio è stata approvata con 109 sì, 72 no e 2 astenuti. Il provvedimento ora passa all’esame della Camera e il via libera finale del Parlamento è previsto, in base agli accordi intercorsi tra i gruppi, senza fiducia nella giornata del 29 dicembre.
Al momento del voto a Palazzo Madama erano presenti 193 senatori, 191 i votanti e 5 gli assenti (di cui 3 del gruppo Misto, uno di Forza Italia e uno dei 5 Stelle). Il centrodestra ha votato compatto a favore, contrarie le opposizioni: Italia viva, M5s, Pd, due senatori delle Autonomie (Pietro Patton e Luigi Spagnolli) e 6 del Misto. I tre astenuti, invece, sono i senatori a vita Mario Monti ed Elena Cattaneo, più Meinhard Durnwalder del gruppo delle Autonomie.
«Viviamo in tempi complicati – commenta il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti – quindi abbiamo deciso di aiutare le famiglie italiane più bisognose. C’è ancora la Camera la prossima settimana – osserva – e poi avremo la nostra legge di bilancio come l’ha voluta e concepita il governo». La data segnata inizialmente sul calendario per l’approvazione finale era il 14 dicembre. Ma il primo ok alla manovra arriva, come da tradizione, a ridosso di Natale. «Abbiamo un problema di tenuta dei conti pubblici – dice ancora Giorgetti – da cui poi facciamo dipendere le decisioni». Su questo fronte tutto si giocherà nel Consiglio dei ministri in calendario il 28 dicembre. E non è escluso che possa esserci un provvedimento ad hoc che potrebbe contenere, secondo le ultime indiscrezioni, anche una stretta su altre forme di agevolazioni legate alla casa sulle quali in molti potrebbero convergere a fronte del decalage del Superbonus del 110% al 70%.
Il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti ha sempre parlato di un testo figlio di un approccio “prudente e responsabile”, che punta sulla crescita pur dovendo fare i conti con risorse limitate, condizionato dal contesto economico internazionale. Una manovra che ha risentito della trattativa appena conclusa sul rinnovo del patto di stabilità in Europa. Le opposizioni invece ribattono che si tratta di una finanziaria senza visione che guarda più alla scadenza elettorale delle europee del prossimo giugno che alle priorità del Paese.
La legge di bilancio vale circa 24 miliardi, che salgono a 28 con l’aggiunta dei primi decreti attuativi della delega fiscale, viene finanziata con un extra deficit da 15,7 miliardi combinata con il rincaro delle accese sui tabacchi e una spending review sui ministeri e nei trasferimenti agli enti locali. Per i prossimi anni il testo delinea anche lo scenario di una possibile razionalizzazione delle partecipazioni statali da cui incassare fino a 20 miliardi.