Il nuovo aumento dei contagi da coronavirus in Italia causato dalla variante Delta potrebbe essere la causa della nuova proroga dello stato di emergenza nel Paese. La decisione potrebbe essere presa dal governo Draghi e inserita nel nuovo decreto Covid. Si considereranno sia la situazione epidemiologica, sia appuntamenti già programmati come le prossime elezioni amministrative.
L’ultima proroga è stata quella decisa a fine aprile ed è prevista fino al 31 luglio. Lo stato d’emergenza era stato dichiarato per la prima volta nel gennaio del 2020, quando il virus ancora non circolava in Italia. La prima scadenza era fissata a sei mesi, per il 31 luglio 2020. Poi è stato rinnovato prima al 15 ottobre, poi al 31 gennaio 2021 e ancora a fine aprile del 2021. Adesso di tratterebbe dell’ultima proroga senza passaggio in Parlamento. Teoricamente dalla prossima volta non basterà semplicemente un passaggio immediato in Consiglio dei ministri, ma sarà necessaria anche l’approvazione del Parlamento. Lo stato di emergenza, infatti, può essere dichiarato per 12 mesi e poi è prorogabile per ulteriori 12. Non c’è un limite al numero di proroghe possibili, ma una volta arrivata la scadenza del 12+12 è necessario un provvedimento di legge per la proroga, con conseguente passaggio parlamentare.
Oltre alla recrudescenza del coronavirus data dalla variante Delta, a incidere sulla decisione di prorogarlo ci sarebbe anche la tornata elettorale del prossimo autunno, quando milioni di italiani si recheranno alle urne per eleggere le amministrazioni di grandi città. Nulla è ancora stato deciso ma sembra che il governo stia andando in questa direzione: sarà poi il Consiglio dei ministri a dare il via libera definitivo per l’estensione dello stato di emergenza.
Il decreto legge allo studio non conterrà solo questa misura ma anche l’estensione nell’uso del Green pass. Sul tavolo del governo c’è la possibilità di richiedere l’esibizione del certificato vaccinale, in alternativa al risultato di un tampone negativo o al certificato di guarigione, con il passaggio in zona gialla per i grandi eventi e i ristoranti al chiuso. L’altra proposta sul tavolo prevede di consentire l‘accesso in ristorante e nei bar a chi ha ricevuto solo la prima dose di vaccino ma dovrà essere completato il ciclo in caso di partecipazione ai grandi eventi.
Non ci saranno indicazioni per l’obbligo vaccinale per il personale scolastico. La proposta era stata avanzata per la riapertura in sicurezza delle scuole a settembre per ridurre il ricorso alla Dad. Lo stesso discorso vale per le manifestazioni sportive, escluse dal decreto. Saranno invece inclusi i nuovi parametri per il passaggio di colore delle regioni. In ragione della ripresa della curva epidemiologica, il governo sta valutando un nuovo sistema di monitoraggio che tenga conto del progresso della campagna vaccinale. Il passaggio non dovrebbe più avvenire sulla base della concentrazione di casi per 100mila abitanti ma sulla base dei ricoveri in terapia intensiva e delle ospedalizzazioni. In questo modo si eviterebbe il passaggio a stretto giro in zona gialla di regioni che hanno numeri elevati di contagi ma ospedali vuoti, che quindi sono perfettamente in grado di gestire la ripresa dell’epidemia in maniera non emergenziale.