Il costo del lavoro è sempre stato uno dei nemici più insidiosi dell’occupazione. Adesso grazie al ribasso delle tariffe Inail questo muro dei costi potrà essere se non abbattuto, almeno ridimensionato. Il vicepremier e ministro del Lavoro Luigi Di Maio ha annunciato su Twitter un taglio delle imposte sul lavoro pagate dagli imprenditori fino al 30%. Quello che non ha spiegato è che il taglio sarà finanziato da un taglio di circa mezzo miliardo in tre anni ai fondi che servono a incentivare gli imprenditori a migliorare la sicurezza sul posto di lavoro. Inoltre, secondo una recente sentenza della Cassazione, la nuova legge ridurrà le possibilità per i lavoratori di ottenere rimborsi in caso di infortunio.
Buongiorno a tutti, ma soprattutto alle aziende e agli imprenditori italiani. Da oggi entrano in vigore le nuove tariffe INAIL, più basse del 30%. Per la prima volta dare lavoro in Italia costerà meno! Meno grida, più azioni concrete!
— Luigi Di Maio (@luigidimaio) April 2, 2019
Il taglio di cui parla il leader del Movimento 5 Stelle riguarda i premi Inail, un’imposta pagata in parte dal datore di lavoro e in parte dal lavoratore che serve a finanziare l’assicurazione per malattia professionale dei lavoratori e i rimborsi in caso di infortunio. Questo porterà a un risparmio per le aziende di 1,7 miliardi di euro nei suoi primi tre anni di applicazione, ma a quale prezzo? È la domanda a cui cerca di rispondere la maggior parte dei commentatori sotto il post del ministro. Ed è la domanda che scaglia sarcasticamente anche Nicola Fratoianni, segretario nazionale di Sinistra Italiana: «Si tagliano i fondi per la formazione e la prevenzione degli infortuni sul lavoro, proprio quello che serve in un Paese in cui muoiono mille persone all’anno. Che rabbia».
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Per ripianare questo buco da 1,7 miliardi nel bilancio dell’Inail generato dal taglio delle tasse agli imprenditori, la legge di stabilità approvata lo scorso dicembre stabilisce esplicitamente, al comma 1.122, una serie di tagli ai fondi destinati a incentivare la prevenzione degli infortuni e agli sconti per chi migliorava la sicurezza nella propria azienda. Questi tagli ammontano a poco meno di 500 milioni di euro in tre anni. La decisione di ridurre i fondi per la prevenzione degli infortuni arriva nonostante il 2018 abbia fatto registrare ben 1.138 decessi suoi luoghi di lavoro, senza poi contare il numero degli infortuni.