I gilet gialli arrivano divisi alle elezioni europee. Sono tre le formazioni che si presentano in nome e per conto dei gilet gialli che da novembre scorso protestano contro la politica del presidente francese Emmanuel Macron. Agli inizi dell’anno i sondaggi davano a una lista di gilet gialli la possibilità di conquistare il 10% di consensi alle prossime europee. Ma l’indebolilento del movimento e la sua frammentazione hanno ridimensionato le ambizioni dei gilet gialli. La notizia dell’esordio politico dei gilet gialli coincide con il record negativo di partecipazione in piazza: solo 19mila persone hanno manifestato in tutta la Francia nell’ultimo sabato di mobilitazione.
Dopo vari tentativi il cantante Francis Lalanne ha annunciato di aver depositato al ministero degli Interni a Parigi una lista per le prossime elezioni europee, rappresentativa dei gilet gialli. Da subito, fin dall’inizio delle manifestazioni di piazza, Lalanne aveva appoggiato gli «arrabbiati di Francia». “Alleanza gialla, la rivolta attraverso il voto!”, così si chiama la lista, composta di 79 nominativi. Il cantante ha assicurato che lui non comparirà: ha detto di volerci mettere la faccia ma di non voler strumentalizzare a fini personali la vicenda.«Alle prossime europee sarà davvero l’unica lista estranea al sistema – ha dichiarato al Nouvel Observateur – attraverso la quale i francesi possano sanzionare Macron con il voto».
Christophe Chalençon che aveva incontrato Luigi Di Maio a febbraio scatenando una crisi diplomatica al punto che la Francia era arrivata a richiamare brevemente il suo ambasciatore a Roma, è il capolista di “Evolution Citoyenne”. Ufficialmente promuove «un’Europa delle nazioni» ma alcuni media francesi hanno rintracciato tra i 79 nomi della lista molti candidati favorevoli al Frexit, cioè all’uscita della Francia dall’Ue. Per stessa ammissione di Chalençon “Evolution Citoyenne” non ha i soldi necessari per stampare le schede elettorali. E così propone ai suoi potenziali elettori di fare da sé, scaricando da Internet i moduli, con alto rischio di irregolarità nelle urne. È probabile, insomma, che la sua candidatura rimanga puramente simbolica.
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Stesso problema anche per le altre liste collegate ai gilet gialli, tra cui “Alleanza gialla” di Lalanne e “Mouvement pour l’initiative citoyenne”, partito che punta allo sviluppo dei referendum popolari. Diverso il caso di alcuni rappresentanti dei gilet gialli che sono stati candidati da partiti più strutturati, come Jean-François Barnaba, 62 anni, alleato del sovranista Florian Philippot, ex braccio destro di Marine Le Pen, nella lista “Ensemble pour la France et gilets jaunes”. Scelta sovranista anche per un altro esponente del movimento Benjamin Cauchy, 38 anni di Tolosa, che si è unito a Nicolas Dupont-Aignan.