Dalla proroga della Cassa integrazione da emergenza Covid-19, all’abolizione della rata Irap di giugno per tutte le imprese fino a 250 milioni senza il vincolo sulla perdita di fatturato. Sono le ultime novità entrate nel Decreto Rilancio (nato come decreto Aprile e noto anche per un breve periodo come «dl Maggio») che prevede aiuti e interventi per imprese, lavoratori autonomi, professionisti e famiglie per un totale di 55 miliardi di euro. Un testo di 256 articoli e 464 pagine che ha imbarcato anche la regolarizzazione dei lavoratori impiegati nei campi e nel lavoro domestico, e Incentivi alla mobilità alternativa con i bonus per l’acquisto di biciclette anche a pedalata assistita o monopattini. Ecco le principali misure varate dal governo.
La regolarizzazione dei lavoratori impiegati nei campi e nel lavoro domestico ha creato le tensioni più acute nella maggioranza. La misura riguarda braccianti, colf e badanti, cittadini italiani e stranieri con un rapporto di lavoro irregolare e cittadini stranieri con permesso di soggiorno scaduto. La richiesta può arrivare tanto dal lavoratore quanto dal datore di lavoro, che chiede l’emersione di un rapporto di lavoro non regolare. Nel primo caso i cittadini stranieri con permesso di soggiorno scaduto dal 31 ottobre 2019 possono richiederne uno temporaneo di 6 mesi. Se entro quel termine otterranno un contratto di lavoro, il permesso verrà convertito in permesso di soggiorno per motivi di lavoro. Nel secondo caso è il datore di lavoro che presenta l’istanza di emersione del lavoratore, indicando la durata del contratto di lavoro e la retribuzione, non inferiore a quella prevista dal contratto collettivo. Per ogni lavoratore il datore di lavoro deve pagare 400 euro più una somma forfettaria a titolo retributivo, contributivo e fiscale. L’istanza di rilascio del permesso di soggiorno temporaneo e quella di emersione vanno presentate dal 1° giugno al 15 luglio.
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Confermati i bonus da 800 euro per le partite Iva e i collaboratori. Per gli autonomi si sale fino a 1.000 euro per chi dimostra di avere avuto perdite di fatturato fino al 33%. Esteso il bonus fino a 600 euro per colf e badanti. Sì anche al reddito di emergenza per chi non ha altri sostegni e ha un reddito basso con Isee fino a 15 mila euro: il bonus dovrebbe essere per due mesi e va dai 400 euro per i singoli agli 800 per nucleo familiare.
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Per tutte le imprese con ricavi fino a 250 milioni di euro è stato stabilito di cancellare il versamento dell’Irap fissato per il prossimo 16 giugno. La cancellazione dell’imposta consente così di eliminare il saldo acconto. La misura vale circa 4 miliardi e rispetto alla versione iniziale non prevede più come condizione la perdita di almeno il 33% di fatturato nel 2020, rispetto al 2019. Per dare ossigeno alle imprese viene inoltre posticipato al prossimo 16 settembre il pagamento di ritenute, Iva e contributi previdenziali, atti di accertamento, cartelle esattoriali.
Un aiuto a fondo perduto, da un minimo di mille fino a un massimo di 50 mila euro, pagato con un bonifico da parte dell’Agenzia delle entrate. La misura sarà riservata alle aziende che nel 2019 avevano un fatturato fino a 5 milioni di euro. L’intervento scatterà in caso di perdite di fatturato tra aprile 2019 (di piena attività) e aprile 2020 (totale lockdown). Il sostegno arriverà (con un bonifico) a chi ha avuto perdite per almeno 1/3 del fatturato.
Previsto anche il credito d’imposta del 60% dell’affitto mensile per negozi e esercizi industriali e alberghi. Lo sgravio è riservato ai contratti su immobili a uso non abitativo destinati allo svolgimento dell’attività industriale, commerciale, artigianale, agricola, di interesse turistico o all’esercizio abituale e professionale dell’attività di lavoro autonomo. Il credito spetta a chi ha ricavi o compensi non superiori a 5 milioni. Nel caso di contratti di servizi a prestazioni complesse o di affitto d’azienda, comprensivi di almeno un immobile a uso non abitativo destinato allo svolgimento dell’attività, il credito d’imposta scende al 30%. Per gli alberghi è indipendente dal volume di affari.
Le risorse a disposizione dei settori collegati al turismo e alla cultura valgono circa 2,5 miliardi. Per dare sostegno alle imprese alberghiere è stato previsto di cancellare il versamento della rata Imu del prossimo 16 giugno, a condizione tuttavia che i possessori degli alberghi siano anche i gestori. La norma vale, tra l’altro, anche per gli stabilimenti balneari, marittimi, lacuali e lacustri.
Previsto inoltre un incentivo sotto forma di«bonus vacanze» destinato alle famiglie che decidono di soggiornare in una struttura ricettiva in Italia. Il decreto «riconosce, a favore dei nuclei familiari con un reddito Isee non superiore a 40 mila euro, un credito, relativo al periodo d’imposta 2020, per i pagamenti legati alla fruizione dei servizi offerti in ambito nazionale dalle imprese turistico ricettive dagli agriturismi e dai bed & breakfast». Previsto un bonus massimo di 500 euro per ogni nucleo familiare (che scende a 300 euro per i nuclei familiari composti da due persone e a 150 euro per quelli composti da una sola persona).
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I datori di lavoro possono fruire della cassa integrazione per l’emergenza Covid-19, per una durata massima di 18 settimane, di cui 14 fruibili per periodi decorrenti dal 23 febbraio al 31 agosto 2020 e quattro ulteriori dal primo settembre al 31 ottobre 2020. Diventa inoltre più veloce la procedura per la Cassa in deroga: il datore di lavoro potrà rivolgersi direttamente all’Inps superando il doppio canale Inps-Regioni e i relativi rallentamenti. L’Inps, in 15 giorni dall’arrivo dell’istanza, erogherà un anticipo dell’assegno del 40%. Licenziamenti sospesi per 5 mesi.
Un contributo fino a 1.200 euro per la babysitter, raddoppiato rispetto ai 600 euro stanziati dal Cura Italia. Il bonus baby sitter sarà spendibile anche per centri estivi e servizi per l’infanzia. Per il sostegno dei genitori che lavorano viene confermato inoltre il congedo parentale pagato al 50% per chi ha figli fino a 12 anni per un periodo continuativo o frazionato non superiore ai 30 giorni. Si potrà richiedere fino al 31 luglio 2020 con i periodi coperti da contribuzione figurativi. Ma il pacchetto famiglia va oltre il bonus babysitter e i congedi parentali, il nuovo decreto insiste sulla possibilità di smart working «anche in assenza di accordi individuali» per i genitori lavoratori dipendenti del settore privato con figli fino ai 14 anni di età.
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Uno sgravio fiscale, fino al 110% delle spese sostenute dal primo luglio 2020 fino al 31 dicembre del 2021, per la realizzazione di interventi di riqualificazione energetica e antisismici sugli immobili. Il recupero avverrà in 5 quote annuali di importo uguale da portare in detrazione al momento di compilare la dichiarazione dei redditi. Ci sarà però la possibilità di cedere l’intero credito alla ditta che ha eseguito i lavori. A sua volta la ditta potrà recuperarlo, utilizzando la somma in compensazione per il pagamento dei tributi a proprio carico.
Per incentivare forme di mobilità sostenibile alternative al trasporto pubblico, è previsto un buono mobilità fino a 500 euro per i residenti maggiorenni nei comuni con popolazione superiore a 50 mila abitanti per l’acquisto di bici, anche a pedalata assistita, segway, hoverboard, monopattini e monowheel, ma anche per l’utilizzo dei servizi di mobilità condivisa a uso individuale esclusi quelli mediante autovetture, dalla data di entrata in vigore del decreto e fino al 31 dicembre 2020. La necessità è quella di ridurre la presenza delle persone sui mezzi pubblici, per questo gli incentivi all’acquisto di bici ed e-bike sono diventati più sostanziosi, allargandosi anche a monopattini elettrici.
Inserita anche una misura di tutela per i pendolari di trasporto ferroviario e trasporto locale pubblico. Chi ha un abbonamento in corso di validità durante il periodo interessato dal lockdown può dichiarare, sotto propria responsabilità, di non aver potuto utilizzare, del tutto o in parte, il titolo di viaggio e chiedere dunque il ristoro, che avverrà entro 15 giorni dalla ricezione della domanda sotto forma di un voucher di importo pari all’ammontare dell’abbonamento per i giorni non usufruiti e da utilizzare entro un anno dall’emissione. In alternativa, può prolungare la durata dell’abbonamento per un periodo corrispondente a quello durante il quale non ne è stato possibile l’utilizzo.
Il decreto Rilancio stanzia quasi un miliardo e mezzo per far ripartire la scuola. E porta una buona notizia per la stabilizzazione dei precari con la creazione di 16 mila posti in più per il ruolo di docente a settembre, per un totale di 32 mila posti aggiuntivi all’avvio del nuovo anno scolastico. Metà delle nuove assunzioni saranno fatte attraverso il concorso ordinario; altre 8 mila attraverso concorso straordinario. Per assicurare la ripresa dell’attività in condizioni di sicurezza aumenta di 331 milioni il fondo per il funzionamento delle istituzioni scolastiche.
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Per la Sanità il decreto Rilancio prevede uno stanziamento di circa 3,25 miliardi di euro. Le risorse serviranno a potenziare le terapie intensive attraverso 3.500 nuovi posti letto (+115%) a cui andranno ad aggiungersi 4.200 nuovi posti nelle strutture di tipo semintensivo. L’intervento vale circa 1,4 miliardi. Il ministro della Sanità, Roberto Speranza, ha annunciato inoltre l’assunzione di 9.600 infermieri e il potenziamento dell’assistenza territoriale, voci che assorbiranno ulteriori 1,2 miliardi. I fondi potranno servire anche per «implementare le attività di assistenza domiciliare integrata o equivalenti, per i pazienti in isolamento», «rafforzare i servizi infermieristici distrettuali». Speranza ha precisato che in una sola volta sono stati destinati alla Sanità più soldi di quanti ne sono stati investiti negli ultimi 3 anni. Il decreto comprende anche la voce destinata al rifinanziamento del Fondo emergenze Nazionali per un importo paria a 1,5 miliardi. Sul fronte della sicurezza e della prevenzione viene azzerata l’iva sulle mascherine.