L’Europa alle prese con la ripresa dei contagi spinti dalla variante Delta e l’ipotesi di dover ricorrere anche ad una terza dose, sul modello adottato da Israele, rischia di dover fare i conti con un aumento del prezzo dei vaccini anti-Covid. Le voci che circolavano da mesi sembrano infatti confermate dal Financial Times che ha preso visione dei nuovi contratti siglati con Pfizer e Moderna e che prevedono una fornitura totale di 2,1 miliardi di dosi entro il 2023.
Il nuovo prezzo per i vaccini Pfizer è di 19,50 euro contro i 15,50 delle precedente fornitura, mentre quello di Moderna sale invece a 25,50 dollari a dose, sopra i 22,60 dollari del precedente accordo ma meno dei 28,50 dollari inizialmente previsti dopo che l’ordine è stato ampliato. I termini degli accordi sono stati rinegoziati dopo che i dati della fase 3 della sperimentazione hanno mostrato che i vaccini a mRNA delle due aziende avevano tassi di efficacia più alti rispetto ai sieri più economici sviluppati da Oxford/AstraZeneca e Johnson & Johnson.
Con una domanda di dosi anche più alta delle aspettative e con rincari di questo calibro ci saranno degli effetti importanti sulle casse dei due colossi farmaceutici . Pfizer ha stimato sul periodo aprile-giugno un rialzo del 30% dei ricavi provenienti dal vaccino anti-Covid a 33,5 miliardi di dollari nel 2021, un grande incremento di ricavi rispetto ai 26 miliardi attesi. Stesso discorso vale anche per Moderna. Gli analisti prevedono per la società un grosso balzo nei ricavi legati al vaccino, pari a circa 30 miliardi di dollari.