Terza dose di vaccino anti-Covid per tutti i residenti nel Regno Unito over 50 anni entro Natale e una singola vaccinazione per gli studenti dai 12 ai 15 anni. Sono le misure più importanti annunciate da Boris Johnson, in quella che il suo governo descrive come la “campagna d’inverno” per affrontare la pandemia. Tra queste non rientra il Green pass, inizialmente previsto per accedere a discoteche, cinema ed eventi sportivi.
I consulenti medico-scientifici del governo hanno dato il via libera ufficiale alla terza dose del vaccino per tutti gli over 50 nel Regno Unito (circa 32 milioni di persone). Gli esperti hanno definito «incredibili» gli effetti dei vaccini nella lotta al Covid-19, ma da Downing Street avvertono che la pandemia non è finita e potranno esserci fasi di picco di contagi durante l’inverno. Un’eventualità alla quale Johnson si prepara non escludendo la possibilità di ripristinare l’obbligo delle mascherine in tutti i luoghi chiusi. Tornerà anche l’invito al ricorso dello smart working per le attività che lo permettono. Il premier ha assicurato che non ci sarà un nuovo lockdown. Per quanto riguarda i vaccini nella fascia di età tra i 12 e i 15 anni, la prossima settimana partirà la campagna di immunizzazione di 3 milioni di ragazzi e ragazze, a cui verrà però somministrata una sola dose a causa degli effetti collaterali registrati dopo la seconda nei giovanissimi.
Il premier ha anche parlato del Green Pass, dicendo che «semplicemente non è sensato escludere completamente l’opzione dei passaporti Covid», la cui introduzione potrebbe ancora «fare la differenza tra mantenere le attività aperte a piena capacità o meno». Ma ha specificato che non introdurli «è il giusto equilibrio» in base ai dati attuali. Johnson ha fatto sapere che al momento la percentuale dei britannici adulti (over 16) che ha ricevuto il vaccino è del 90%. «Andiamo avanti con la nostra strategia» sui vaccini che «ci garantisce di avere una delle società più libere e una delle economie più aperte d’Europa, malgrado alcuni rischi».
E avere almeno l’80% degli immunizzati è l’obiettivo anche per l’Italia, dove il governo si sta preparando a estendere il Green pass e dove attualmente il 73,73% della popolazione over 12 ha completato il ciclo vaccinale. «Raggiunto l’80% della popolazione completamente vaccinata avremo un’ulteriore riduzione di contagi, ricoveri e decessi, quindi un Paese in sicurezza» ha spiegato pochi giorni fa Pierpaolo Sileri. «Non c’è una percentuale magica di copertura vaccinale a cui puntare, ma alcuni scienziati ritengono che con l’80% di vaccinati vengono protetti sia i vaccinati sia i non vaccinati – ha aggiunto Sileri – Per questo, di obbligo vaccinale credo che in questo momento non serva parlarne più di tanto, ma tenerlo come opzione in extrema ratio».
Per raggiungere l’obiettivo il governo accelera sull’obbligo di Green pass per il lavoro pubblico e privato. Già questa settimana, come anticipato da Il Corriere della Sera, approderà in Consiglio dei ministri un nuovo decreto, che estende il certificato verde ai dipendenti della pubblica amministrazione. Dopo sanità e scuola toccherà ai lavoratori degli organi costituzionali, delle agenzie fiscali, degli enti culturali. E poi federazioni sportive, fondazioni, istituti di ricerca, enti di previdenza e forse anche le società partecipate dallo Stato. Si parte dagli statali, ma non è escluso che si riesca a chiudere questa settimana anche sul settore privato, arrivando a estendere il certificato a tutto il mondo del lavoro. Il che vorrebbe dire un decreto unico, che tenga dentro anche lavoratori autonomi, professionisti e forse anche i fruitori dei relativi servizi.