Via libera del Consiglio dei ministri alla legge di bilancio da 30 miliardi, la prima manovra del governo Draghi. Le colonne portanti restano quelle del Documento programmatico di Bilancio, approvato dal governo Draghi la scorsa settimana e inviato a Bruxelles. I margini, invece, sono stati rifiniti durante la cabina di regia dove è emersa la proposta di Quota 102 per le pensioni, valida solo per il 2022, accompagnata però da un fondo per i lavoratori penalizzati dai nuovi requisiti. Adesso per entrare in vigore, il testo dovrà essere approvato da entrambe le Camere del parlamento entro il 31 dicembre.
Una maxi manovra anche nella forma, 185 articoli con un ampio spettro di misure che interessano lavoratori, imprese, famiglie, giovani. Si va dall’intervento sulle pensioni al reddito di cittadinanza (rifinanziato e modificato), passando per il rinvio della sugar e plastic tax al 1° gennaio 2023, i congedi per i papà, il rinnovo dei bonus edilizi, i fondi per la sanità e anche per il Giubileo 2025. Nelle ultime settimane i maggiori contrasti si sono concentrati su due questioni: la riforma delle pensioni, che dovrà sostituire “Quota 100”, e la revisione del reddito di cittadinanza. Nel primo caso il governo ha deciso di intervenire introducendo al suo posto “Quota 102”, che innalza da 62 a 64 anni l’età minima per andare in pensione: nel secondo caso, il governo ha deciso di rifinanziare il reddito di cittadinanza, ma ha introdotto alcune correzioni per rendere più severi i controlli e limitare la possibilità di accedere ai sostegni.
Si potrà accedere al pensionamento anticipato avendo 64 anni di età e 38 di contributi (Quota 102). Al momento la sperimentazione è prevista per un anno (il 2022). È probabile che potranno accedervi in pochissimi dato che l’anno prossimo avranno 64 anni coloro che già avrebbero potuto accedere a Quota 100 con 62. Ci rientreranno coloro che quest’anno avevano l’età ma non abbastanza contributi. Bisognerà essere nati nel 1958 o negli anni precedenti. Si allarga la schiera delle attività gravose, ovvero quelle che danno diritto con 36 anni di contributi (sei degli ultimi sette impegnati in attività faticose) e 63 anni di età a chiedere l’indennità che traghetta fino al pensionamento. Oltre ai conduttori di macchinari per l’estrazione di minerali, agli operai agricoli e agli artigiani sono compresi tra gli altri i professori di scuola primaria e materna, i magazzinieri, gli addetti alla consegna, gli estetisti, i lavoratori delle pulizie, i portantini e i tecnici della salute.
Il reddito di cittadinanza è rifinanziato ma vengono introdotti dei correttivi: stretta sui controlli e sui reati che impediscono di accedere alla misura, nuovi meccanismi per favorire la ricerca del lavoro dei beneficiari. Arrivano 70 milioni in più per far fronte al funzionamento dei centri per l’impiego. Stanziati anche 20 milioni in più dedicati «alle attività connesse all’attuazione delle politiche attive del lavoro in favore dei giovani di età compresa tra i 16 e i 29 anni, non occupati né inseriti in un percorso di studio o formazione», cioè alla presa in carico dei cosiddetti “neet”.
Gli ammortizzatori sociali vengono estesi alle imprese sotto i cinque dipendenti, attualmente scoperti dalla cig. Ampliata la platea Naspi con la riduzione delle ore lavorate. Chi assume a tempo indeterminato – senza aver licenziato nei sei mesi precedenti – lavoratori in cassa integrazione straordinaria ottiene un bonus mensile per 12 mesi pari al 50% dell’assegno di Cigs che sarebbe stato corrisposto al lavoratore. Alla riforma vengono destinati 4,6 miliardi di euro. Dal 2022 il congedo di paternità passa stabilmente a dieci giorni entro i cinque mesi dalla nascita del figlio. Il congedo era stato alzato da sette a dieci giorni con l’ultima manovra, ma solo per il 2021. La misura diventa strutturale.
Il superbonus al 110% è stato prorogato per i condomini fino al 2023, poi si riduce fino ad arrivare al 65% nel 2025. Il bonus al 110% per l’edilizia destinato a villette unifamiliari viene prorogato solo per il 2022 e per chi ha Isee entro i 25mila euro. La proroga al prossimo anno vale anche per chi abbia già presentato la Cila-Superbonus entro settembre. Il bonus facciate è stato prorogato per un solo anno, ma con una percentuale ridotta dall’attuale 90 al 60 per cento. Arriva la proroga per tre anni, fino al 2024, del bonus mobili e elettrodomestici ma cala di due terzi il tetto di spesa in base al quale è calcolata la detrazione del 50%: nel passato era a 10mila euro, poi nel 2021 è stato elevato a 16mila euro, ora passa a 5mila euro. Il bonus riguarda mobili o elettrodomestici per l’arredo di immobili oggetto di ristrutturazione.
Le agevolazioni prima casa per i giovani under-36 sono prorogate al 31 dicembre 2022. Lo prevede la bozza di manovra all’approvazione del Governo, che rifinanzia il Fondo di garanzia per la prima casa con ulteriori 242 milioni per l’anno 2022. Per le operazioni di finanziamento previste ammesse all’intervento della garanzia del Fondo viene accantonato a coefficiente di rischio un importo non inferiore all’8% dell’importo garantito. Uno sconto sull’affitto per i giovani tra i 20 e i 31 anni che escono di casa e hanno un loro reddito: lo prevede la bozza della manovra che introduce una detrazione del 20% fino a 2.400 euro per chi ha reddito entro i 15.493,71 euro. Lo sconto vale sia se si affitta un intero appartamento sia se si prende in locazione una stanza.
Due miliardi sono stati stanziati contro il rincaro bollette in primo trimestre 2022. Come misura per contrastare il rincaro delle bollette energetiche (settore elettrico e del gas naturale) nel primo trimestre 2022, l’Autorità di regolazione per energia, reti e ambiente provvede a «ridurre le aliquote relative agli oneri generali di sistema fino a concorrenza dell’importo di 2 miliardi che a tal fine sono trasferiti alla Cassa per i servizi energetici e ambientali entro il 15 febbraio 2022».