Apertura dei musei sì, ma solo in zona gialla (o naturalmente in quella bianca) solo nei giorni feriali. No ad impianti da sci, che rimangono chiusi fino al 15 febbraio, e a palestre, piscine e cinema che dovranno aspettare fino al 5 marzo. Blocco agli spostamenti tra tutte le regioni. Cibo e bevande potranno essere acquistati nei bar soltanto fino alle 18. Niente quarantena per chi arriva dall’Ue perché basterà un tampone rapido fatto nelle 48 ore precedenti. Il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, ha firmato, il nuovo Dpcm che stabilisce le nuove restrizioni per fermare l’avanza del coronavirus in vigore da domani 16 gennaio. Oggi la Cabina di regia analizzerà i dati del monitoraggio settimanale, stabilendo chi da domenica 17 dovrà cambiare colore. La previsione è quella di avere la maggior parte delle Regioni in zona arancione, con Lombardia e Sicilia che, a partire da domenica 17 gennaio, potrebbero inaugurare la prima zona rossa del 2021.
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Come stabilito dal decreto, se una Regione presenta un indice Rt a livello 1, o se riscontra un’incidenza di 50 casi ogni 100 mila abitanti, si va automaticamente in zona arancione. Se invece l’Rt è uguale o superiore a 1,2, va in rossa. Il decreto ha introdotto la zona bianca, in cui le uniche restrizioni sono quelle sperimentate in estate, cioè il distanziamento e l’uso della mascherina. I parametri per entrarci, però, sono molto rigidi: presentare un rischio basso e avere 3 settimane consecutive di incidenza di 50 casi ogni 100 mila abitanti. Un traguardo lontano mesi per molti territori.
Il nuovo Dpcm non prevede passi indietro sulle misure già in vigore. Resta confermato il coprifuoco dalle 22 alle 5 e l’obbligo di mascherina all’aperto e al chiuso. Resta la didattica a distanza al 50% per le superiori. Alcune misure verranno inasprite, come quelle sugli spostamenti tra regioni. Secondo il nuovo provvedimento «fino al 15 febbraio 2021 è vietato ogni spostamento in entrata e in uscita tra i territori di diverse regioni o province autonome, salvi gli spostamenti motivati da comprovate esigenze lavorative o situazioni di necessità ovvero per motivi di salute. È comunque consentito il rientro alla propria residenza, domicilio o abitazione». Fino al 15 febbraio è dunque vietato andare nelle seconde case che si trovano fuori regione. Se si è residenti in una regione in fascia arancione è vietato andare nella seconda casa fuori comune. L’unica deroga riguarda motivi di urgenza, ad esempio la riparazione di un guasto oppure per recuperare oggetti o materiale indispensabile. Lo spostamento deve durare il tempo di risolvere il problema.
Il governo ha inserito anche la norma sulle visite ad amici e parenti: nelle regioni in fascia gialla «lo spostamento verso una sola abitazione privata abitata è consentito, nell’ambito del territorio comunale, una volta al giorno, in un arco temporale compreso fra le 5 e le 22, e nei limiti di due persone ulteriori rispetto a quelle ivi già conviventi, oltre ai minori di anni 14 sui quali tali persone esercitino la potestà genitoriale e alle persone disabili o non autosufficienti conviventi». Rimane la deroga sugli «spostamenti dai Comuni con popolazione non superiore a 5.000 abitanti e per una distanza non superiore a 30 chilometri dai relativi confini, con esclusione in ogni caso degli spostamenti verso i capoluoghi di provincia».
Nelle regioni rosse o arancioni bar e ristoranti rimangono chiusi, in quelle gialle potranno invece aprire fino alle 18 sempre con la regola di massimo quattro persone al tavolo. Dopo le 18 è sempre consentita la consegna a domicilio, ma per i bar sarà vietato l’asporto. Una misura decisa per evitare assembramenti di fronte ai locali. Rimane «consentita senza limiti di orario la ristorazione negli alberghi e in altre strutture ricettive limitatamente ai propri clienti, che siano ivi alloggiati».
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Slitta la riapertura degli impianti da sci inizialmente prevista per il 18 gennaio. Nel nuovo Dpcm è scritto che «a partire dal 15 febbraio 2021, gli impianti sono aperti agli sciatori amatoriali», ma dovranno comunque essere messe a punto «apposite linee guida da parte della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome» che dovranno essere «validate dal Comitato tecnico-scientifico, rivolte a evitare aggregazioni di persone e, in genere, assembramenti». Fino al 5 marzo è stato prorogato il divieto di apertura di palestre e piscine ma già la prossima settimana il Cts potrebbe approvare le nuove linee guida proposte dal ministero dello Sport e autorizzare almeno le lezioni individuali. I musei e le mostre, invece, sono aperti da domani 16 gennaio «dal lunedì al venerdì con esclusione dei giorni festivi» e con ingressi contingentati. Ancora chiusi rimangono i cinema e i teatri.